Infermiera "malata" lavorava in altre strutture: denunciata

Un’infermiera dipendente dell’Ausl di Reggio Emilia è stata denunciata per truffa dalla Guardia di Finanza e licenziata: svolgeva «contemporaneamente» l’attività al S.Maria Nuova di Reggio e in una struttura di Parma, dove lavorava anche quando era assente dall’ospedale reggiano per malattia o infortunio. Era inoltre rappresentante legale di una srl e di un’associazione di promozione sociale: aveva svolto prestazioni infermieristiche ed aveva percepito oltre 100mila euro in 5 anni.

I finanzieri hanno avviato le attività amministrative necessarie per sottoporre a tassazione i compensi indebitamente percepiti, regolarmente fatturati ma non dichiarati al fisco, dall’infermiera, che era intestataria di una partita Iva. Gli uffici previdenziali, dal canto loro, stanno recuperando quanto indebitamente percepito dalla dipendente infedele. Il pm Maria Rita Pantani, che ha coordinato le indagini, ha disposto la notifica alla donna del provvedimento di conclusione delle indagini.
L’infedeltà del pubblico dipendente è stata scoperta dalle Fiamme Gialle reggiane, attraverso incroci di dati e riscontri documentali, nell’ambito di una delega del Dipartimento della Funzione pubblica, giunta tramite il Nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza.

La direzione dell’Ausl, con una breve nota, fa sapere di non ritenere corretto fornire ulteriori elementi «stante il procedimento giudiziario in corso» e spiega di aver adottato «i provvedimenti di propria competenza: l’operatrice non è più dipendente».

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