Ora gli schützen «scaricano» il presidente Rossi «Ci ha chiesto i voti ma adesso sta con gli alpini»

L'attacco è arrivato dal leader Dalprà al raduno in Tesino. «Ci ha chiesto i voti ma sta con gli alpini»

di Massimo Dalledonne

Gli schützen «scaricano» il presidente della Provincia Ugo Rossi. «Quando le faceva comodo, alle ultime elezioni, è venuto a chiederci il voto. Ora non le serviamo più - ha tuonato ieri mattina a Castello Tesino il comandante della Federazione degli schützen del Trentino Paolo Dalprà , rivolgendosi al governatore per altro impegnato altrove - ma se non cambia idea sull'adunata degli alpini a Trento nel 2018, niente sarà più come prima».

Parole forti, finora mai sentite, che pesano come un macigno sui rapporti tra i 600 cappelli piumati trentini e il Patt. Dalprà le ha scandite, una per una, in piazza San Giorgio, al termine della Messa per la solenne accoglienza delle reliquie del beato Carlo I: «Noi non siamo contrari alle adunate degli alpini, tutt'altro.

Le rispettiamo, ma diciamo un secco no all'adunata del 2018 a Trento. Da tempo abbiamo chiesto di spostare il luogo, da Trento a passo Vezzena per una celebrazione senza nessun vessillo. Tutti insieme, nello stesso anno, ma solo con una unica bandiera al vento, quella dell'Europa. Rossi ha deciso di appoggiare la proposta degli alpini e questa presa di posizione, caro presidente, potrebbe avere per lei un effetto boomerang. Noi siamo tirolesi di lingua italiana e di questo, a differenza sua, ne andiamo fieri».

La gente in piazza ha accolto con applausi un discorso destinato a lasciare il segno. A pochi metri da Dalprà c'era infatti il senatore Franco Panizza . Al suo fianco la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo .

E sentendo le parole del comandante degli schützen, Panizza non ha nascosto il proprio disagio. Ma la piazza, ieri mattina, era tutta con il comandante.

Oltre una ventina le compagnie, arrivate da tutto il Tirolo Meridionale per partecipare alla due giorni organizzata dalla Schützenkompanie Tesino 3 Santi Haeiligen e dal suo capitano Giacomino Dorigato, dalla Gebetsliga del Tesino guidata dall'Oberjäger Rodolfo Moranduzzo , dalla Pro Loco di Castello Tesino e dai Cucinieri Tesino. Dopo la Messa, sul sagrato, l'ostensione della reliquia del Beato Imperatore da parte del delegato della Gebetsliga e vicepostulatore della causa di canonizzazione del beato Carlo d'Austria, monsignor Arnaldo Morandi , di Fortunato Busana e dell'Arciduca Martino d'Austria Este.

Pace e fratellanza tra i popoli, queste le parole dell'Arciduca Martino che, al termine della cerimonia, assieme a Busana ha definito «del tutto fuoriluogo ed inappropriate le dichiarazioni di Dalprà».

Di pace e fratellanza hanno parlato Chiara Avanzo, il vicesindaco di Castello Lucio Muraro e lo stesso senatore Franco Panizza. Da parte sua nessuna replica a Dalprà.

Un attacco frontale, quello degli schützen che farà discutere. Con Dalprà che ha consegnato al professore Everton Altmayer una medaglia d'argento «per il costante impegno dimostrato a difesa della causa tirolese». Altmayer abita in Brasile ed in questi giorni è in Trentino. «Per favore - ha ribadito, rivolgendosi ai politici presenti - non dimenticate gli emigrati tirolesi del Brasile. Basta definirli trentini: i primi emigrati arrivarono nelle terre brasiliane nel 1859. Erano e resteranno per sempre, nei nostri ricordi, tirolesi e non trentini!».

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