Migranti, controlli ai confini Più poliziotti al Brennero

di Stefan Wallisch

Al Brennero, in una bigia giornata d’inizio autunno, regna la calma. I profughi scendono in piccoli gruppi, spesso solo singoli nuclei familiari, dai treni diretti in Austria. Per il momento il loro viaggio verso la Germania finisce qui, a questo valico a 1.400 metri di quota tra le montagne, dove la temperatura oggi non supera i dieci gradi. Un luogo così diverso da casa loro. I poliziotti e i volontari dell’associazione Volontarius accolgono i nuovi arrivi con la professionalità e la tranquillità di chi lo fa da molti mesi.
Dopo la decisione della Germania di reintrodurre i controlli di frontiera, il Viminale sta inviando altri uomini al Brennero.

Nelle scorse ore sono già stati intensificati i controlli della polizia italiana sui treni diretti in Austria. Bolzano e Brennero sono, infatti, due tappe quasi obbligatorie. Questa mattina una novantina di migranti sono scesi nella stazione ferroviaria di Bolzano dal treno notturno partito da Roma. Lungo tutta la linea del Brennero la situazione per il momento è comunque ancora tranquilla. Sui treni in Tirolo attualmente vengono effettuati solo controlli a campione - e non a tappeto - da parte delle forze dell’ordine.

La scorsa notte in Austria sull’asse sud-nord sono stati trovati «solo» 200 migranti in viaggio verso la Germania. I respingimenti dalla Baviera verso il Tirolo sono ancora nella media. L’esodo di certo non ha le dimensioni drammatiche di quello in corso lungo l’asse est-ovest, sulla quale attualmente sono in viaggio decine di migliaia persone. Per arginare, oppure almeno controllare, questo flusso di migranti, il governo di Vienna ha deciso l’invio dell’esercito, in supporto alla polizia che sta già operando lungo il confine con l’Ungheria. Al valico di Nickelsdorf solo nella giornata di ieri si sono registrati 10.256 arrivi. Come ha ribadito il cancelliere Werner Faymann, il diritto di chiedere asilo non è messo in discussione.

Già due volte in questi mesi la Germania ha temporaneamente stretto le maglie della migrazione: per il G7 a giugno a Castel Elmau e pochi giorni fa durante la prima ondata di arrivi a Monaco. Al Brennero si è così creato una sorta di collo di bottiglia, ma i numerosi volontari e la protezione civile della Provincia autonoma hanno sempre evitato eccessivi disagi.
L’assessora altoatesina al welfare Martha Stocker invita ora alla calma. «Attendiamo - ha detto - gli effetti del vertice dei ministri degli Interni europei e poi valuteremo le possibili conseguenze per l’Alto Adige». Nel frattempo nella stretta gola del valico del Brennero cala la sera. I migranti non ci sono più, hanno proseguito il loro viaggio della speranza.

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