Il contributo ai Lunelli: meglio ai piccoli produttori

La protesta di Claudio Cia

Il consigliere provinciale Claudio Cia se la prende per i contributi ai Lunelli. «Dalla stampa locale di martedì scorso - scrive Cia - si apprende che la Provincia ha erogato contributi a diverse aziende produttrici di vino e spumanti al fine di incoraggiarne la vendita all'estero. Appare condivisibile il fatto che la Provincia si sforzi di attivare politiche di promozione dei nostri prodotti locali, come anche appare condivisibile il fatto che giustifichi l'erogazione di contributi economici, richiamando regolamenti europei e norme di diritto interno.

Volendo citare le prime aziende in ordine di elencazione, appare ragionevole il contributo di 100.360 euro a Cavit, di 145.000 euro a Nosio e financo quello di 221.306 euro elargito a Concilio Spa e Gaierhof Srl. Appare tuttavia anomalo il contributo provinciale di 823.376 euro per il progetto Ferrari IV. Mi preme innanzitutto constatare come detto contributo sia sproporzionato rispetto agli altri. In seconda analisi, un contributo così elevato rischia di nascondere un vero e proprio aiuto di Stato, configurando una palese violazione della normativa europea. In ultima analisi sono dell'idea che un'azienda storica e consolidata come Fratelli Lunelli non necessiti di alcun contributo per sostentarsi.

Non è intenzione del sottoscritto mettere in cattiva luce un'azienda tanto rinomata per la qualità indiscutibile dei suoi prodotti. Preme però evidenziare l'assurdità dell'erogazione provinciale di un contributo di oltre 800.000 euro, quando l'azienda nell'ultimo anno ha fatturato oltre 50 milioni di euro. Sarebbe stato più opportuno suddividere quella somma tra i piccoli produttori locali, spesso in serie difficoltà nell'affermarsi sul mercato. Anche loro costituiscono una fonte di ricchezza, un valore unico, un pregio per la nostra economia. Non meritano di essere discriminati».

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