Ex consiglieri regionali all'attacco Nessuna restituzione dei vitalizi

Claudio Taverna risponde all'ultimatum di Ugo Rossi e Chiara Avanzo

L'Associazione degli ex consiglieri regionali e degli ex parlamentari nazionali ed europei diffida la Regione e il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige-Suedtirol a intraprendere qualsiasi iniziativa di recupero forzoso delle somme relative agli ex vitalizi. Lo afferma in una nota il portavoce dell'associazione, Claudio Taverna, dopo la rinnovata volontà della Regione e dell'assemblea regionale di procedere al recupero coattivo delle somme dovute dagli ex consiglieri (vedi la lettera in basso), con un nuovo invito alla restituzione volontaria.

«Laddove il recupero forzoso dovesse comunque essere attivato - si legge nella nota - i singoli ex consiglieri interessati proporranno rituale opposizione». L'Associazione degli ex politici afferma inoltre che i «singoli ex consiglieri hanno a suo tempo tempestivamente diffidato il Consiglio regionale dal voler attivarsi con il recupero forzoso evidenziando già in quella sede l'impraticabilità giuridica di procedere per mezzo di Trentino Riscossioni con ingiunzione fiscale, attesa la natura delle somme oggetto di contenzioso».

Secondo gli associati, l'ipotesi di procedere al recupero forzoso delle somme oggetto di contenzioso è la dimostrazione della impossibilità, da parte della Regione e del Consiglio, di dare attuazione alle leggi approvate in materia, i cui principi generali sono stati già oggetto di dichiarazioni di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale.

Lettera con l'ultimo avviso, poi il via ai pignoramenti

Il presidente della Regione, Ugo Rossi, e la presidente del consiglio regionale, Chiara Avanzo, invieranno una lettera, firmata da entrambi, agli ex consiglieri regionali che ancora non hanno restituito gli anticipi del vitalizio, ricevuti ma non dovuti in base al ricalcolo al ribasso effettuato con la riforma approvata ormai un anno fa, per sollecitarli a versare i soldi.
«La lettera è già scritta - spiega Ugo Rossi, nella sua veste di presidente della giunta regionale, - e la invieremo nei prossimi giorni a chi non ha ancora restituito. Sarà una "ultima chiamata" sperando che ci sia un ripensamento o una "conversione" da parte di qualcuno, altrimenti a settembre daremo disposizione a Trentino Riscossioni di procedere con le azioni coattive».
«La giunta regionale - ricorda il presidente Rossi - qualche giorno fa ha approvato una delibera in cui ha deciso di aderire a Trentino Riscossioni perché, dopo la verifica giuridica che abbiamo fatto, abbiamo ritenuto opportuno che consiglio regionale e la giunta procedano insieme con le riscossioni coattive. Consiglio regionale e giunta daranno mandato a Trentino Riscossione di attivarsi e per questo abbiamo voluto avvisare nuovamente gli ex consiglieri che questa sarà la via e che hanno ancora la possibilità di ottemperare a quanto previsto dalla legge».
Insomma, dopo le vacanze, a settembre-ottobre, giunta e consiglio regionale, diventate socie di Trentino Riscossione, daranno disposizione alla società di procedere con i pignoramenti nei confronti degli ex consiglieri ai quali l'estate non avrà portato consiglio e che si ostineranno a resistere (molti tramite i ricorsi già presentati) alle richieste di restituzione della Regione.
Già nel gennaio scorso la presidente Avanzo aveva inviato una lettera, ma questa volta firmata da lei sola, agli ex consiglieri per sollecitarli a resituire le somme dovute in base alla nuova legge del luglio 2014 concedendo 30 giorni per provvedere e avvertendo che in caso contrario il consiglio regionale avrebbe agito tramite Trentino Riscossioni in quanto società in-house per il recupero coattivo dei crediti dovuti a seguito dell'applicazione della legge 4 del 2014.
Gli ex consiglieri regionali che hanno presentato ricorso e che non intendono restituire avevano però subito risposto con una leggere di diffida sostenendo l'illegittimità di una procedura di pignoramento di questo tipo tramite Trentino Riscossioni e a quel punto la presidente Avanzo e l'ufficio di presidenza del consiglio regionale avevano deciso di fermarsi ritenendo necessario un approfondimento legale prima di procedere.
I legali del consiglio e della giunta regionale hanno però confermato la bontà, a loro parere, di questa procedura e per dare forza all'azione la giunta guidata da Ugo Rossi, d'intesa con il vicepresidente Arno Kompatscher, e gli altri assessori e l'ufficio di presidenza (in questo caso con qualche dissenso interno) hanno deciso di procedere insieme.

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