Trento, giunta quasi pronta manca solo la seconda donna

di Franco Gottardi

Per sei settimi la giunta di Trento è fatta. Manca solo il nome della seconda donna per completare la squadra dell'Andreatta II. Sarà un'assessora esterna, ma sulla sua estrazione professionale e le deleghe che le verranno affidate nulla è dato sapere. Il sindaco ha mantenuto gelosamente il segreto anche nei colloqui avuti ieri con le delegazioni di Partito democratico e cantiere Civico democratico, salite al secondo piano di palazzo Geremia per uno scambio di opinioni con il riconfermato primo cittadino sulla composizione della giunta.

Il Pd in mattinata ha sparato alto chiedendo che il successo elettorale della lista si traduca nella composizione dell'esecutivo con quattro assessorati su sette. Una cifra che rispecchierebbe il risultato elettorale, avendo effettivamente i democratici conquistato più della metà dei voti della coalizione, ma che ben difficilmente il sindaco potrà concedere, per una questione di posti limitati e perché la rivendicazione non tiene conto che anche lui stesso è un uomo tesserato Pd.

La delegazione dem, di cui facevano parte la consigliera provinciale ed ex assessora comunale Lucia Maestri, il capogruppo provvisorio Paolo Serra, Monica Ioris per i circoli cittadini e Bruno Degasperi per la componente socialista, ha poi chiesto ad Andreatta di ricorrere a un assessore esterno solo se di provata competenza ed esperienza in un settore specifico che gli si vorrà affidare e non come soluzione per preservare gli equilibri tra partiti col bilancino. Sui «titoli» degli assessorati il Pd chiede al sindaco di dar vita a schemi innovativi, dando spazio a competenze nuove e necessarie come i beni comuni, l'agenda digitale, l'innovazione. Novità che il sindaco ha confermato di avere ben presenti e pronte. «Ovviamente la sintesi e le scelte finali attengono a lui» ha detto all'uscita Lucia Maestri, confermando l'appoggio del partito.

Se le richieste ufficiali alla fine non saranno esaudite e il Pd dovrà probabilmente accontentarsi di tre assessori, il Cantiere Civico Democratico verrà invece soddisfatto nelle proprie ambizioni di avere due assessorati e di vedere associato a uno dei due anche l'incarico di vice sindaco. Andreatta ha confermato di avere questo orientamento nel colloquio avuto ieri pomeriggio con la delegazione composta dal coordinatore cittadino Umberto Saloni, da Salvatore Smeraglia dell'Idv e da Laura Pedrotti in rappresentanza dei candidati.

Il sindaco avrebbe anche dato la propria disponibilità a valutare la possibilità di attribuire anche qualche delega consigliare su materie particolari ad almeno uno dei due consiglieri che non troveranno spazio in giunta. «Ci siamo lasciati con l'impegno a ritrovarci entro la fine della settimana per definire i dettagli» ha detto Saloni.

La sensazione è che il sindaco sia vicino ad aver trovato la quadra e entro domenica potrebbe comunicare ai diretti interessati le proprie scelte, che mercoledì prossimo verranno ufficializzate in occasione della prima riunione del consiglio comunale, che proprio ieri il consigliere anziano Vittorio Bridi ha convocato.

Dunque a conti fatti i nomi dovrebbero essere quelli di Mariachiara Franzoia, Andrea Robol e Italo Gilmozzi per il Pd, Paolo Biasioli e Salvatore Panetta (con qualche residua speranziella per Renato Tomasi) per il Ccd, Roberto Stanchina del Patt più l'assessora esterna. Mentre Lucia Coppola, dei Verdi, si dovrebbe accontentare dell'incarico di presidente del consiglio comunale. Il passaggio più delicato, se queste saranno le scelte, sarà quello di farle digerire agli autonomisti, che fin dall'inizio hanno chiesto con forza due poltrone minacciando fuoco e fiamme se non saranno accontentati.

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