Profughi, la Ue decide le quote. Italia parzialmente «esonerata»

«L’Italia sarà esonerata» dal dover accogliere direttamente quote di nuovi richiedenti asilo: lo spiega l’alto commissario per la politica estera Ue, Federica Mogherini, sottolineando che il nostro Paese ha già superato la quota prevista dagli schemi di redistribuzione presentati oggi dalla commissione europea. Arriveranno invece meno di 2 mila profughi attualmente presenti nei campi allestiti in Africa e che in parte saranno trasferiti nella Ue.

Mogherini si riferisce infatti alla quota già esaurita riguardante i richiedenti asilo (coperta dalle persone già arrivate In Italia), non alle quote di profughi che saranno accolti dall’Europa direttamente dai campi su segnalazione dell’Unhcr. Per quest’ultima tipologia, si prevede che in Italia arriveranno il 9,94% di 20 mila profughi. La quota completata di richiedenti asilo già presenti in Europa o che entreranno direttamente in territorio (ricollocamenti) destinata all’Italia era dell’11,84%.

Mogherini poi precisa che per entrambi i programmi di oggi il collegio dei commissari ha «approvato i criteri» che «nei prossimi giorni saranno tradotti in proposte legislative».

Con il nuovo piano, che prevede la redistribuzione di migranti tra gli Stati membri, si intende affrontare l’emergenza immigrazione, alla luce dell’aumento di flussi e delle ultime tragedie nel Mar Mediterraneo.

L’Italia, con l’11,84%, ha la terza quota più alta per i ricollocamenti, cioè per la redistribuzione dei migranti già presenti in Ue. La prima è la Germania (18,42%), seguita dalla Francia (14,17%).

Per i reinsediamenti dei profughi presenti nei campi di Paesi terzi, l’Italia è invece al quarto posto con il 9,94%.

Di fronte a «un’emergenza drammatica» l’Europa ha «finalmente capito l’urgenza» e «ha compiuto passi da gigante», ha detto Mogherini, presentando l’Agenda per l’immigrazione assieme al vicepresidente della commissione Frans Timmermans e al commissario per l’Immigrazione Dimitris Avramopoulos.
Quattro i criteri per la redistribuzione: numero di abitanti del Paese Ue, Pil, numero di profughi già presenti nel Paese e tasso di disoccupazione.

Intanto per affrontare l’emergenza alla radice, l’Ue pensa di distruggere i barconi degli scafisti sulle coste libiche prima che partano. Secondo il Guardian, la missione europea che dovrebbe essere sul tavolo del consiglio esteri di lunedì «punta soprattutto su interventi aerei e navali nel Mediterraneo e nelle acque territoriali libiche. Ma aggiunge che operazioni di terra in Libia potrebbero essere necessarie».
Ipotesi, quest’ultima, smentita tuttavia da Mogherini: «Non stiamo programmando alcuna operazione di terra in Libia», assicura l’alto rappresentante, spiegando di aver già chiarito all’Onu che la Ue «sta programmando un’operazione navale» contro i trafficanti di esseri umani.
La missione Ue dovrà comunque ottenere il via libera del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

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