Rossi, appello alla solidarietà: noi trentini siamo accoglienti

"Siamo trentini, orgogliosi di esserlo, e la nostra particolare identità non è assolutamente in contraddizione con l'accoglienza, la solidarietà e il rispetto delle regole civili. Qui si tratta di accogliere persone e non oggetti". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, commentando il dibattito suscitato dall'arrivo in Trentino di nuovi profughi.

"Su questo tema non c'è nessun caos o caso in Giunta", ha aggiunto Rossi sottolineando come gli arrivi siano stati decisi dal governo nazionale e che i precedenti erano stati disposti da altri governi e dallo stesso ministro Maroni, alla cui gestione il governo provinciale "aveva risposto con spirito di identità trentina".

Nel ricordare come oggi l'assessore Donata Borgonovo Re abbia incontrato gli amministratori locali di Pinè per concordare l'accoglienza di circa 17 profughi, Rossi ha osservato che "se sarà scelta Baselga di Pinè, anche là ci sarà la presenza dei nostri operatori per garantire l'assoluto rispetto delle regole e la buona integrazione con la comunità locale, come già avvenuto in val di Non".

Da marzo 2014 ad oggi - ha ricordato Rossi - sono arrivati in Trentino 933 profughi, di cui 592 hanno lascato il territorio provinciale. Quindi a tutt'oggi ve ne sono 341 che saranno distribuiti in maggior misura a Trento e Rovereto. Il tetto massimo stabilito dal governo è di 431 persone. "Finora in un solo caso, in piazza Dante a Trento, i profughi sono rimasti coinvolti in episodi di ordine pubblico", ha aggiunto Rossi.

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