Le indennità dei sindaci bloccate fino al 2020

Le indennità dei sindaci trentini e altoatesini resteranno bloccate fino al 2020 al livello fissato nel 2007. Lo ha deciso la giunta regionale, su proposta dell’assessore agli enti locali, Josef Noggler, che ha dovuto applicare la legge regionale del 2013 con cui le indennità erano state ridotte del 7% dall’aprile di quell’anno, eliminando l’aumento che era stato deciso nel 2010.

di Luisa Maria Patruno

Le indennità dei sindaci trentini e altoatesini resteranno bloccate fino al 2020 al livello fissato nel 2007. Lo ha deciso la giunta regionale, su proposta dell’assessore agli enti locali, Josef Noggler, che ha dovuto applicare la legge regionale del 2013 con cui le indennità erano state ridotte del 7% dall’aprile di quell’anno, eliminando l’aumento che era stato deciso nel 2010. La delibera della giunta, che fissa le i compensi e i gettoni di presenza per amministratori e consiglieri comunali di Comunità di valle e di circoscrizione per il periodo 2015-2020, conferma che le indennità restano quelle ridotte del 7% nel 2013 fino al 2020. Sulla delibera della giunta ora si dovrà raccogliere il parere della commissione legislativa regionale, delle due giunte provinciali e dei due Consigli delle autonomie prima di procedere al via libera definitivo.

Complessivamente comunque i compensi per gli amministratori degli enti locali costeranno meno dei 15.500.000 euro l’anno di oggi (solo per il Trentino e altrettanti per l’Alto Adige), perché con le elezioni comunali di primavera diventeranno operative le riduzioni previste per le modifiche di legge che hanno ridotto il numero dei consiglieri comunali (a Trento ad esempio si passa da 50 a 40 e a Rovereto da 40 a 32) e degli assessori e le riduzioni delle indennità e i gettoni di presenza delle circoscrizioni di Trento e Rovereto e il divieto di cumulo di indennità per chi rivestirà cariche sia nei comuni che nelle Comunità di valle. Va considerata anche la riduzione del numero dei Comuni perché si scende da 217 a 210 per effetto delle fusioni avvenute e la nascita dei comuni accorpati di Predaia, S.Lorenzo-Dorsino, Valdaone, che hanno portato a una riduzione del numero delle indennità da pagare.

Per contro, si aggiunge il costo dei 6 pro-sindaci del Comune di Ledro, che guideranno gli ex comuni ora municipi di Bezzecca, Concei, Molina, Pieve, Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra. Ciascuno di loro avrà diritto a un’indennità che non potrà essere superiore all’8% dell’indennità del sindaco che è di 3.109 euro lordi al mese. I consultori a loro volta potranno avere un gettone di presenza pari a metà di quello dei consiglieri comunali.

L’indennità dei 210 sindaci e a cascata di vicesindaci e assessori varia in base al numero degli abitanti. Quindi di va da un minimo di 1.060 euro lordi al mese per il sindaco di Massimeno, che ha 124 abitanti, e altri comuni micro, agli 8.771 euro lordi del sindaco di Trento. L’indennità viene ridotta di un quinto nei comuni sopra i dodicimila abitanti nel caso in cui il sindaco svolga il suo mandato non a tempo pieno.

Per il vicesindaco si prevede una percentuale rispetto all’indennità del sindaco, che varia, anche in questo caso, a seconda della popolazione del comune. Si va dal 40% dell’indennità del sindaco nei comuni fino ai 2.000 abitanti, al 45% per i comuni fra i 2.000 e i 5.000, del 50% dai 10 mila ei 50 mila e infine il 75% per il comune di Trento.

Le percentuali si abbassano per le indennità degli assessori. Si va dal 30% dell’indennità del sindaco per gli assessori dei comuni fino ai 2 mila abitanti, il 35% dai 2 mila ai 10 mila; il 40% da 10 mila a 50 mila e infine il 50% per gli assessori del Comune capoluogo.

C’è poi anche l’indennità di carica per il presidente del consiglio comunale nei comuni con più di 10 mila abitanti. Questa indennità varia dal 20% per i comuni fino a 50 mila abitanti al 25% per il presidente del consiglio comunale di Trento.
I presidenti dei consigli comunali più piccoli, sotto i 10 mila abitanti, hanno diritto comunque a un gettone di presenza maggiorato pari a tre volte quello che spetta ai consiglieri comunali. Il gettone di presenza per i consiglieri comunali è invariato: 120 euro per Trento; di 100 euro per Rovereto e poi si scende a 75 euro per i consiglieri dei comuni da 10 mila a 30 mila abitanti; 60 euro da 3.001 a 10 mila; 50 euro da 2.001 a 3 mila; 40 euro da 501 a 2000 e infine 30 euro fino a 500 abitanti.

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