Trento i franchi tiratori nell'Upt agitano la maggioranza

di Daniele Battistel

Franchi lo sono di nome tutti e due (anche se in realtà uno si chiama Gianfranco), tiratori pure. Fatto sta che l'altra sera, Franco Micheli e Gianfranco Bertuol, consiglieri comunali dell'Upt, con il loro astensionismo in commissione urbanistica hanno contribuito in modo determinante a non far approvare la delibera sull'accordo di programma con la Provincia per il trasferimento dei soldi inizialmente previsti per la «casa dello sport» su altri progetti: rifacimento piscina Manazzon e pista coperta al campo Coni, in primis.
Il fatto politico eclatante è che i due consiglieri Upt hanno in pratica bocciato una proposta avanzata dall'assessore del loro gruppo, Paolo Castelli in collaborazione (per la parte urbanistica) con il vicensidaco Paolo Biasioli , anche lui Upt.

Abbastanza per farne un «caso». Tanto che il sindaco Alessandro Andreatta , quando è stato informato della faccenda, pare sia andato su tutte le furie. Un autogol clamoroso a pochi mesi dalle elezioni che fa trasparire il clima quantomeno «effervescente» dentro il partito fondato da Dellai.

«Mi sono astenuto - spiega Bertuol - per un ragionamento di prospettiva. Se, visti i cali di risorse, non fosse possibile realizzare il Not, è chiaro che l'unica possibilità per l'ampliamento dell'ospedale Santa Chiara sarebbe sul terreno della piscina di Fogazzaro. Per questo mi pare rischioso investire lì 8 milioni di euro». Micheli, invece, spiega di aver «forti perplessità sui parcheggi perché si tratta di strutture che vengono valorizzate e che avranno una valenza provinciale, dunque richiameranno tanta gente».
All'obiezione che quello in discussione era un semplice accordo di programma e non un dettagliato progetto esecutivo delle due opere, Micheli glissa: «Mi fermo al contesto tecnico».
Che ci sia maretta tra il gruppo e la giunta lo conferma però il capogruppo Massimo Ducati . «Ultimamente è di moda portare in aula decisioni già prese, senza prima comunicarle a noi consiglieri».

A Ducati non è sfuggito il fatto che Castelli più volte sia uscito sui giornali a parlare dell'accordo con la Provincia senza mai informare prima i propri colleghi di gruppo. «Questa è una storia che va avanti da tre, quattro anni - attacca - Non voglio fare polemiche contro Castelli (o forse sì?, ndr), ma contro la giunta o meglio contro la Provincia che ultimamente troppo spesso impone scelte al Comune». Che ci sia qualcosa di interno al partito comunque Ducati lo ammette: «O costruisci rapporti validi e di chiarezza, oppure, se ci sono atteggiamenti personali e se manca la condivisione sui vari temi, è chiaro che il bubbone scoppia e che qualcuno prima o poi il sassolino dalla scarpa se lo toglie».

«Io di questa delibera non sapevo nulla. Sarebbe stato utile che ci tenessero aggiornati sugli stati di avanzamento delle trattative con la Provincia, invece niente».
La colpa è di Castelli? «Dico solo che bastava fornire qualche informazione durante il percorso. Qui è mancato il rispetto politico».
Perché - c'è da chiedersi - castelli non era stato avvertito delle perplessita dei consiglieri Upt nella riunione di maggioranza? «Glielo era stato detto all'uomo, glielo era stato detto» ripete Ducati. «Io ad una riunione di maggioranza di un mese fa avevo chiesto al sindaco se c'erano novità ed è lì che ho saputo che c'era un protocollo quasi pronto».

Da parte sua l'assessore allo sport Paolo Castelli nega tutte le accuse. «Il progetto - spiega - l'ho presentato anche al partito. Ora spero che si ravvedano perché francamente sia io che il vicesindaco siamo rimasti stupiti da certi atteggiamenti».
Possibile che tutto sia riconducibile a fibrillazioni pre-elettorali? «Non lo credo visto che, da quanto mi risulta, almeno uno dei due (Micheli, ndr), ha già detto pubblicamente che non si ricandiderà».

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