Il Patt fa campagna acquisti. Rossi: non ha senso distinguere destra e sinistra

di Luisa Maria Patruno

Il Patt con la sua campagna acquisti di personale politico che proviene quasi esclusivamente dall'opposizione si sta spostando a destra? Potrebbe cambiare la linea politica, preparando la strada a una coalizione diversa, mettendo in fibrillazione gli alleati Pd e Upt, come dimostra la reazione del vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, che ha parlato ieri di «calcio mercato»?

Il governatore autonomista Ugo Rossi vede questo attivismo molto coerente con la storia del Patt e ritiene che non abbia più senso parlare di destra e sinistra. Infatti commenta: «Sono decisioni che spettano al partito. Ma faccio notare che il Patt è sempre stato un partito trasversale e che oggi le categorie politiche classiche appaiono ampiamente superate. Lo stesso Renzi governa con Lupi e Alfano e lavora costantemente per allargare il consenso anche ad aree non tradizionalmente di centro sinistra e mi pare lo faccia con grande spinta e convinzione».


Riguardo poi al passaggio al Patt di personaggi da sempre collocati sull'altro fronte dice: «Se vogliono impegnarsi lo faranno dentro un contesto assolutamente chiaro. Esiste una coalizione provinciale e anche sui comuni dove ci sono liste di partito ci sarà la stessa coalizione. Le persone che hanno scelto questo lo sanno bene e staranno dentro questo percorso. Tutte queste persone sono persone che hanno contatto diretto coi cittadini ed è molto importante valorizzare questi contatti per una politica più vicina alle persone».

Sull'eventuale allargamento a destra della coalizione Rossi aggiunge: «Non ne vedo il motivo. Certo se su singoli temi ci sono convergenze più ampie non è un male. Nella scorsa legislatura abbiamo approvato così la legge di riforma sanitaria e quella sulla famiglia e nessuno ha avuto da ridire». E in effetti già in questo primo anno di legislatura Rossi ha mostrato di voler cercare il più possibile intese anche con l'opposizione su tutte le scelte più importanti, come ad esempio la riforma istituzionale, o il rinvio della legge sull'omofobia.

Il segretario provinciale del Patt, Franco Panizza , in un lungo comunicato ci tiene a dire rispondendo a Olivi che: «Il Patt non è alle prese con il calcio mercato e non vuole indebolire gli alleati che esprimono un'autorevole tradizione politica, rappresentano mondi importanti e sono indispensabili per la forza e la tenuta della coalizione. Il Patt non vuole destabilizzare il centro sinistra autonomista, ma lo vuole, al contrario, rafforzare a tutti i livelli e in questi anni lo abbiamo dimostrato con i fatti e con i comportamenti coerenti». «Al di là dei risultati elettorali, con l'affermazione di Ugo Rossi come presidente della Provincia, - aggiunge Panizza - il progetto autonomista è sempre stato quello di dar vita ad un Partito territoriale, che noi preferiamo chiamare il "Partito dei Trentini", che rappresenti e coinvolga tutti coloro che si riconoscono negli ideali di difesa, salvaguardia e sviluppo dell'Autonomia della nostra terra. E questo punto di vista era stato ribadito con forza nel luglio scorso con l'approvazione da parte del consiglio provinciale del partito di un preciso e articolato documento politico, rivolto anche alle altre forze politiche, che chiariva e rilanciava questo progetto». Insomma, per Panizza c'è solo un motivo nobile se tutti corrono nel Patt ed è quello di unire le forze per un grande partito di raccolta a difesa dell'Autonomia e non certo perché oggi il Patt è il partito del presidente ed è meglio stare al governo che all'opposizione.

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