Vitalizi d'oro: già archiviata la stagione della trasparenza

Prima ancora che il corpo del presidente del consiglio regionale Diego Moltrer venisse sepolto nel piccolo cimitero di Fierozzo, in Regione la sua battaglia per la trasparenza e contro i privilegi dei vitalizi d’oro è già solo un bel ricordo. La musica è cambiata. È bastato un giorno. Lo si capisce dalle prime parole di Thomas Widmann (Svp), vicepresidente del consiglio regionale e ora presidente reggente.

di Luisa Maria Patruno

Prima ancora che il corpo del presidente del consiglio regionale Diego Moltrer venisse sepolto nel piccolo cimitero di Fierozzo, in Regione la sua battaglia per la trasparenza e contro i privilegi dei vitalizi d’oro è già solo un bel ricordo. La musica è cambiata. È bastato un giorno. Lo si capisce dalle prime parole di Thomas Widmann (Svp), vicepresidente del consiglio regionale e ora presidente reggente.

Ieri ha annunciato: «Sono arrivati altri 5 ricorsi di ex consiglieri regionali, quindi in totale sono 56, ma non renderò pubblici i loro nomi perché sarebbe una violazione della privacy».

Ma perché? Cosa è successo? Il presidente Moltrer aveva sempre ritenuto suo dovere fare sapere all’opinione pubblica chi aveva deciso di opporsi alla restituzione di parte dei vitalizi, come previsto dalla nuova legge, e mercoledì scorso aveva infatti comunicato in una conferenza stampa la lista dei 50 ex consiglieri che avevano fatto causa alla Regione rivolgendosi al giudice civile e che si aggiungevano ad Alois Kofler, che invece aveva deciso di ricorrere al Tar.

[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"132991","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]


«Moltrer - spiega Widmann, che è anche presidente del consiglio provinciale di Bolzano, - ha sbagliato perché ha violato la privacy e infatti in tanti ex consiglieri lo hanno querelato per questo. Quindi io non darò i nomi di chi ha presentato ricorso perché gli ex consiglieri regionali e gli ex presidenti non sono più persone pubbliche ma sono privati che decidono di fare causa e un privato non finisce sul giornale».

Per Widmann anche il fatto che in ballo ci siano soldi pubblici e che la causa sia contro un’istituzione pubblica, il consiglio regionale, non fa differenza. «È corretto - aggiunge il presidente reggente del consiglio regionale - dire i nomi di chi riceve i vitalizi ma non di chi fa ricorso contro la Regione». Insomma, addio trasparenza, almeno sicuramente finché Widmann resterà presidente, ovvero in questa fase fino al 4 dicembre quando è convocato il consiglio regionale per eleggere il successore di Moltrer. Sarà probabilmente un altro esponente del Patt, in pole position c’è il presidente del partito Walter Kaswalder, che già fu in ballottaggio per il posto con Moltrer. Ma non si sa se, una volta eletto, Kaswalder continuerà sulla linea della massima trasparenza che è costata le denunce al presidente mocheno. E comunque il mandato di Kaswalder sarà di poco più di un anno, visto che per statuto poi toccherà per due anni e mezzo a Widmann.

Diego Moltrer aveva deciso subito, appena si trovò tra le mani la patata bollente dello scandalo dei vitalizi d’oro, di rispondere alla richiesta dei cittadini della massima trasparenza dopo l’opacità che aveva contraddistinto negli anni precedenti tutta questa vicenda dei vitalizi. Infatti, rese subito note le cifre spropositate dei vitalizi anticipati e i nomi dei beneficiari. Poi, informò l’opinione pubblica quando a settembre firmò i primi 20 decreti con la richiesta di restituzione ai primi della lista dei superprivilegiati, infine comunicò i nomi di chi tra gli ex consiglieri regionali aveva deciso di opporsi per tenersi tutti i soldi. Ora sappiamo che non solo tra gli ex consiglieri c’è chi ha fatto causa alla Regione per non adeguarsi al decreto firmato da Moltrer, ma c’è anche chi ha deciso di denunciarlo per violazione della privacy.

Intanto, il consiglio regionale, che era convocato per oggi e domani per discutere la legge sulla fusione dei Comuni è stato rinviato dai capigruppo al 4 dicembre. «Lo abbiamo deciso - dice lo stesso Widmann - per partecipare al funerale e in segno di lutto per rispetto del nostro presidente che tutti stimiamo».

comments powered by Disqus