George Clooney e Amal: nozze da favola a Venezia

Venezia è sottosopra e sembrano tornati gli anni d'oro: tutto merito di George Clooney, che nella città lagunare sposerà Amal Alamuddin, influente avvocatessa di origini libanesi Guarda le foto

belli2ansavene_largeAmal come Jackie, cinquant’anni dopo. L’avvocatessa di origini libanesi fidanzata di George Clooney è arrivata a Venezia e ha quasi rubato la scena al prossimo marito, incarnando il mito della signora Kennedy. Se nelle scorse ore era stata avvistata all’aeroporto di Milano con una mise sportiva e sbarazzina, jeans e scarpe da ginnastica, a Venezia ha sfoderato tutto il suo fascino con un look anni ’50: abito longuette a intarsi bianco-neri, grandi occhialoni, neri come i lunghi capelli sciolti, e scarpette decolletè a punta.

 

Dopo i tanti depistaggi, le voci fatte circolare ad arte per confondere i curiosi, George Clooney e la fidanzata si sono materializzati al Tronchetto, terminal automobilistico di Venezia, preceduti da un furgone che ha scaricato il voluminoso bagaglio della coppia, compreso un porta-abito griffato Giorgio Armani con all’interno il vestito che lo sposo indosserà lunedì mattina per il matrimonio a Cà Farsetti, sede del Comune.

 

Niente è stato lasciato al caso, compreso il nome del taxi acqueo numero 256 guidato dal fedelissimo Sandro Greco, l’uomo-ombra dell’attore a ogni Mostra del Cinema, già testimone della liaison con Elisabetta Canalis, su cui i due sono saliti, ribattezzato «Amore»; o la cappelliera bianca della futura signora Clooney, su cui c’era scritto un ammiccante «Venezia».

Quasi un modo di scusarsi per lo scompiglio che l’evento sta già creando in laguna. Per gestire il matrimonio dell’anno il Comune ha infatti emesso un’ordinanza per interdire lunedì mattina il passaggio, sia via terra che sull’acqua, di persone e barche davanti al palazzo municipale che ospiterà il blindatissimo matrimonio civile, «benedetto» da Walter Veltroni.

 

Per Amal, tra i cento legali più influenti del globo, un solo momento in cui il mito della signora Kennedy è sembrato sfumare nella più prosaica favola di Cenerentola. Quando la promessa sposa, che in taxi si era liberata delle scarpette dal tacco altissimo, si è presentata al pontile dell’hotel Cipriani con una calzatura in mano. Non prima di essersi concessa con l’ormai prossimo ex scapolo d’oro un giro in Canal Grande, e foto da cartolina davanti San Marco.

 

Dalle maglie strettissime dei «non so» e «non posso parlare» che addetti ai lavori, camerieri e tassisti ripetono meccanicamente, pena il pagamento di una penale salatissima, filtrano le prime conferme tra i cento arrivi previsti. Quello di Matt Damon e signora sbarcati indisturbati nel piccolo aeroporto del Lido di Venezia, di Cindy Crawford e del marito Rande Gerber, arrivati con lo stesso pullmino di Amal e George, o di Anna Wintour, direttrice di Vogue, arrivata in serata.

 

 

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