Con la fondazione Unesco in bici sulle Dolomiti

Da Cortina d'Ampezzo (Belluno) a Bolzano in due tappe con la «Dolomites», una mountain bike a pedalata assistita, per riflettere sull'importanza della mobilità sostenibile e per testimoniare i cambiamenti del paesaggio dei «Monti pallidi» nell'ultimo secolo. L'iniziativa è in programma oggi e domani con la Fondazione Dolomiti Unesco e vedrà in sella il fotografo  Georg Tappeiner , il segretario della Fondazione Marcella Morandini  e alcuni soci sostenitori. Percorreranno la strada delle Dolomiti dalla sede della Fondazione, a Cortina, fino al Trentino a Canazei, attraverso i passi Falzarego e Pordoi, per ripartire domani e, valicato il Passo Costalunga, scendere a Bolzano

di Fabrizio Torchio

Da Cortina d'Ampezzo (Belluno) a Bolzano in due tappe con la «Dolomites», una mountain bike a pedalata assistita, per riflettere sull'importanza della mobilità sostenibile e per testimoniare i cambiamenti del paesaggio dei «Monti pallidi» nell'ultimo secolo. L'iniziativa è in programma oggi e domani con la Fondazione Dolomiti Unesco e vedrà in sella il fotografo  Georg Tappeiner , il segretario della Fondazione Marcella Morandini  e alcuni soci sostenitori. Percorreranno la strada delle Dolomiti dalla sede della Fondazione, a Cortina, fino al Trentino a Canazei, attraverso i passi Falzarego e Pordoi, per ripartire domani e, valicato il Passo Costalunga, scendere a Bolzano.

Da Cortina d'Ampezzo a Bolzano in due tappe con la «Dolomites», una mountain bike a pedalata assistita
La comitiva seguirà le immagini di un libretto illustrato degli anni '20 lungo la stessa strada e si fermerà per fare gli stessi scatti oggi, un secolo dopo.
Anche l'assessore all'ambiente della Provincia di Trento,  Mauro Gilmozzi , pedalerà per un tratto e, insieme a Morandini, alla procuradora  Cristina Donei , al sindaco di Vigo di Fassa  Franco Lorenz  e ad altri sindaci della valle, incontrerà i media domani alle 9, a Vigo di Fassa, per una riflessione sull'importanza della mobilità sostenibile nelle Dolomiti.


Intanto, con un simpatico video promozionale  (informazioni sul sito www.dolomitesunescolabfest.it), fra gli abitanti delle vallate dolomitiche è partita una raccolta di fondi (obiettivo 50mila euro) per organizzare il primo laboratorio-festival Dolomiti Unesco, dedicato all'importanza dello sfalcio per il mantenimento del paesaggio da fiaba delle Dolomiti, uno dei motivi del riconoscimento di «patrimonio dell'umanità». Il «Dolomites Unesco Labfest #sfalci» si terrà dal 5 al 7 settembre, per le genti dolomitiche, a La Valle, in Val Badia. Tre giorni di musica (ci sarà anche l'Orchestra popolare delle Dolomiti), giornalismo ambientale, documentaristica, amministrazione del territorio, musica e letteratura, teatro, cucina, fotografia...


Tema dell'edizione zero è lo sfalcio, perché la cura dei prati è essenziale per l'equilibrio del territorio dolomitico e per la cura del paesaggio: «Un tema insieme antico e attuale - scrivono i promotori - perfetto per superare l'immagine stereotipata della montagna da cartolina e raccontare la montagna reale. Il Labfest vuole raccontare lo sfalcio "a colori", nei social media, ai giovani e con i giovani, parlando di economia e letteratura, ascoltando storie vere». È poi possibile coinvolgere esperti e curiosi del mondo della geografia, dell'architettura, dell'urbanistica e del paesaggio, dell'antropologia, delle scienze naturali, dell'economia e del turismo».
Il progetto è nato dal gruppo Isoipse, un collettivo di giovani della provincia di Belluno, e per realizzare la festa, che sarà gratuita, è stata lanciata una campagna di  crowdfunding , con la possibilità di versare dai 15 euro in su, ricevendo in cambio poster del Labfest, una guida, la maglietta del Labfest, una «sorpresa dolomitica» e così via.  F. T.

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