Francesco ai giovani: «Non vivacchiate»

«Non spettatori ma protagonisti» nelle «sfide» del mondo contemporaneo. Non mediocri o annoiati, non omologati. «Non si può vivere senza guardare le sfide», «non state al balcone, lottate per dignità e contro la povertà». Questo lo stile di vita che il papa latinoamericano ha proposto ai giovani, celebrando ieri nella basilica vaticana i vespri di Avvento, primo incontro con gli universitari del suo pontificato

«Non spettatori ma protagonisti» nelle «sfide» del mondo contemporaneo. Non mediocri o annoiati, non omologati. «Non si può vivere senza guardare le sfide», «non state al balcone, lottate per dignità e contro la povertà». Questo lo stile di vita che il papa latinoamericano ha proposto ai giovani, celebrando ieri nella basilica vaticana i vespri di Avvento, primo incontro con gli universitari del suo pontificato. «Vivere, mai vivacchiare», ha detto, e «non lasciatevi rubare l'entusiasmo giovanile».
Gli studenti delle università romane, in particolare quelle pontificie, sono uno spaccato di giovani da diverse parti del mondo. Incontrandoli, in un contesto liturgico e di preghiera, papa Bergoglio ha lanciato alcuni messaggi, sulla linea di altri incontri con i ragazzi, come quello a Rio, nell'ambito della Giornata mondiale della gioventù. Tra l'altro, a braccio, ha inserito il richiamo a non vivere stando al balcone.
Papa Francesco ha chiesto agli universitari di ispirarsi non alla «sfera» che «livella sporgenze e differenze», ma al «poliedro», che rispetta la «molteplicità» e «l'unità nella varietà». Non fatevi «rubare l'entusiasmo giovanile», ha esortato, dovete «vivere, mai vivacchiare», come disse Piergiorgio Frassati, ragazzo piemontese di una buona famiglia del Novecento, che per la Chiesa è oggi un beato. «Il pensiero - ha spiegato il Pontefice - è fecondo quando è espressione di una mente aperta, sempre illuminata dalla verità, dal bene e dalla bellezza».

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