Sperimentazione «Stamina», ecco il via libera

Mentre in piazza Montecitorio le famiglie dei malati e varie associazioni da tutta Italia manifestavano chiedendo di poter curare i propri bambini con la terapia a base di cellule staminali della Fondazione Stamina, la commissione Affari sociali della Camera approvava un emendamento al decreto Balduzzi che affronta la questione: un voto unanime ha dato il via libera alla sperimentazione di terapie avanzate a base di staminali mesenchimali, quelle usate da Stamina

Mentre in piazza Montecitorio le famiglie dei malati e varie associazioni da tutta Italia manifestavano chiedendo di poter curare i propri bambini con la terapia a base di cellule staminali della Fondazione Stamina, la commissione Affari sociali della Camera approvava un emendamento al decreto Balduzzi che affronta la questione: un voto unanime ha dato il via libera alla sperimentazione di terapie avanzate a base di staminali mesenchimali, quelle usate da Stamina.
«Abbiamo voluto consentire la possibilità di fare una sperimentazione clinica con le staminali, e in questo caso a Stamina Foundation. Ma con un unico paletto: ciò che somministrano non deve essere nocivo ai pazienti», ha spiegato Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione. Ma se per Vargiu «è andata bene» - la sperimentazione durerà 18 mesi, con uno stanziamento di 3 mln di euro e l'istituzione di un osservatorio per il monitoraggio - opposto è il giudizio del presidente di Stamina Davide Vannoni, che giudica le modifiche apportate al decreto una «sconfitta». Il Senato, chiarisce Vannoni, «ha già previsto una sperimentazione della terapia, fatta con tutti i protocolli e in più ospedali italiani». Fare invece diventare la sperimentazione di tipo farmaceutico «significa fermare totalmente la nostra metodica».
Intanto, ricorda, sono «84 i pazienti già in cura agli Spedali di Brescia con il metodo Stamina, ma ci sono 600 famiglie pronte a fare ricorso per ottenere le cure».

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