Lettere piene di veleno dopo la strage a Boston

Mentre un'America sotto shock cerca ancora la verità sull'attentato di Boston, a Washington torna l'incubo delle lettere contenenti sostanze velenose. Come dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, quando missive all'antrace furono recapitate a parlamentari, giornalisti e altre persone, provocando 5 morti e 17 feriti. Torna il giallo e torna, puntuale, la psicosi: «Vedere un torto e non denunciarlo vuol dire diventare un complice silenzioso della sua continuazione. Io sono KC e approvo questo messaggio»

Mentre un'America sotto shock cerca ancora la verità sull'attentato di Boston, a Washington torna l'incubo delle lettere contenenti sostanze velenose. Come dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, quando missive all'antrace furono recapitate a parlamentari, giornalisti e altre persone, provocando 5 morti e 17 feriti.
Torna il giallo e torna, puntuale, la psicosi: «Vedere un torto e non denunciarlo vuol dire diventare un complice silenzioso della sua continuazione. Io sono KC e approvo questo messaggio». Questo, secondo la Fox Tv, il delirante messaggio contenuto nelle due lettere potenzialmente contaminate alla ricina e indirizzate da Memphis al presidente Barack Obama e al senatore repubblicano del Mississippi Roger Wicker, uno dei «ribelli» che nei giorni scorsi ha consentito di sbloccare il dibattito sul controllo delle armi a Capitol Hill.
Una lettera contenente ricina, una sostanza naturale altamente tossica e letale per l'uomo, è stata indirizzata a Wicker, 61 anni, e scoperta martedì (in Italia era già notte) prima che venisse recapitata nell'ufficio del parlamentare a Capitol Hill. Questo grazie ai controlli della Us Postal Service sulla corrispondenza di senatori e deputati, controlli rafforzati proprio dopo l'emergenza post 11 settembre e che - riporta il Washington Post - costano circa 100 milioni di dollari l'anno. Gli stessi controlli, già particolarmente rafforzati, hanno portato alla scoperta della seconda bista recapitata a Obama.
La buste risultate «positive» ai test compiuti dal personale postale non sono quindi mai giunte a destinazione.
La notizia della prima lettera è arrivata a Capitol Hill mentre era in corso un briefing sui fatti di Boston del segretario alla sicurezza interna, Janet Napolitano, e del numero uno dell'Fbi, Robert Mueller, con un gruppo di senatori. Per il momento si tende ad escludere ogni collegamento con le esplosioni che hanno provocato tre morti e oltre 180 feriti nella città del Massachusetts. Anche se i precedenti del 2001 e 2002 - quando l'ondata di lettere all'antrace seguì gli attentati dell'11 settembre - è nella mente di tutti.
Ulteriormente rafforzati nelle ultime ore i controlli su tutta la posta diretta ai parlamentari. Senatori e deputati sono stati invitati ad essere vigili e a controllare con attenzione anche pacchi e lettere dei familiari. Torna dunque la paura di attacchi generalizzati. Nel 2001 aerei kamikaze e antrace. Oggi bombe fatte in casa e ricina. Coincidenze? L'Fbi smentisce collegamenti come del resto non c'erano allora, ma l'inquietudine è la stessa, come allora quando le misteriose lettere omicide alle spore di carbonchio destabilizzarono un Paese ancora stordito dagli attentati di New York e Washington. Ieri, mentre gli occhi dell'America erano puntati su Boston, una catena di convulsi annunci ha riportato l'attenzione su Casa Bianca e Capitol Hill.

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