Il papa: intensificare il dialogo con l'Islam

Sono usciti commossi dalla cappella di Santa Marta i netturbini e i giardinieri che lavorano in Vaticano e che ieri mattina hanno partecipato alla messa di papa Francesco. Alla fine della celebrazione il pontefice ha voluto conoscerli tutti, uno per uno, e per ciascuno di loro ha avuto una parola. È stata una vera e propria sorpresa per gli oltre trenta dipendenti che hanno accolto con gioia l'invito del pontefice

Sono usciti commossi dalla cappella di Santa Marta i netturbini e i giardinieri che lavorano in Vaticano e che ieri mattina hanno partecipato alla messa di papa Francesco. Alla fine della celebrazione il pontefice ha voluto conoscerli tutti, uno per uno, e per ciascuno di loro ha avuto una parola. È stata una vera e propria sorpresa per gli oltre trenta dipendenti che hanno accolto con gioia l'invito del pontefice. «Siamo gli invisibili», ha detto Luciano Cecchetti, responsabile del servizio dei giardini e della nettezza urbana, parlando - ai microfoni di Radio Vaticana - di quanti ogni giorno lavorano provvedendo a tenere pulita piazza San Pietro e curando le piante che rendono il piccolo Stato un giardino delle meraviglie.
Ieri però papa Francesco ha incontrato anche il corpo diplomatico. Il discorso è stato pronunciato non in francese, come è la consuetudine per questi incontri, ma in italiano. C'è una forte attenzione di Papa Francesco in questi primi giorni di pontificato alle altre religioni, islam ed ebraismo in particolare, ma non solo. È di giovedì il messaggio del gran imam di al Azhar, Ahmed el Tayyeb, nel quale auspicava «un mondo pieno di cooperazione e amore per assicurare valori comuni e mettere fine alla cultura dell'odio e della diseguaglianza». E ieri papa Bergoglio, nell'udienza con i rappresentanti del corpo diplomatico, ha sottolineato che «è importante intensificare il dialogo con le altre religioni, penso anzitutto a quello con l'Islam, e ho molto apprezzato la presenza, durante la messa d'inizio del mio ministero, di tante autorità civili e religiose del mondo islamico».

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