Sigarette, smartphone e cibo italiani molto distratti al volante

Con la complicità di ingorghi, tempi lunghi del rosso e diffusione degli smartphone, gli italiani restano ancora molto indaffarati quando sono al volante, confessando nell’81% dei casi di parlare, mangiare, bere, digitare messaggi o navigare nei social network mentre guidano.

Il dato resta preoccupante, ma evidenzia per fortuna un seppur minimo calo dato che in precedenza era l’84%.

Lo rivela l’indagine globale LeasePlan Mobility Monitor condotta intervistando quasi 4.000 guidatori in 17 Paesi, Italia compresa. Il dettaglio evidenzia qualche piccolo cambiamento: le attività più comuni sono «parlare al telefono» (76% nel 2015, 76% nel 2014) «bere» (31% nel 2015, 32% nel 2014) «mangiare» (18% nel 2015, 16% nel 2014). Nella più recente indagine, il 17% di tutti i guidatori dichiara di «mandare messaggi di testo» mentre sono al volante (22% nel 2015, 24% nel 2014), mentre l’8% usa i social media (6% nel 2014).

La ricerca di LeasePlan ha analizzato in particolare i comportamenti dei guidatori appartenenti alla generazione Y (nati tra il 1982 e il 1999), alla generazione X (nati tra il 1965 e il 1981) e alla generazione baby-boomers (nati tra il 1946 e il 1964).

I risultati evidenziano che le generazioni X ed Y sono più multitasking alla guida, rispetto ai baby-boomers con differenze veramente alte: il 36% di chi ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni «utilizza i messaggi di testo» mentre è alla guida, fenomeno che invece in pratica inesistente (solo il 6%) per i guidatori tra 52 e 70 anni. Colpisce poi che a scrivere più messaggi di testo mentre guidano sono le donne, il 37% contro il 19 % degli uomini.

Un dato che supera persino la vecchia attitudine del truccarsi in auto ( a farlo infatti, sono solo il 9 % delle donne intervistate e solo di generazione X, con età compresa tra i 35 e 44 anni). L’attitudine a «bere» mentre si è alla guida caratterizza il 33% dei guidatori di generazione X , il 48% della generazione Y e il 26 % dei baby- boomers.

L’attività di «fumare in auto» è più frequente nei giovani di generazione Y (25%) e di generazione X (21%) mentre è molto bassa nei baby-boomers (8%) così come il mangiare in auto, abitudine più comune tra i giovani di generazione Y (33%) mentre è praticamente assente tra i baby-boomers (6%).

«Il comportamento alla guida può avere un enorme impatto sulla sicurezza dei driver e sui costi della flotta - ha commentato Gavin Eagle, direttore commerciale LeasePlan Italia - Multitasking e conseguente distrazione alla guida sono tra le cause principali degli incidenti stradali.

In Europa, la media dei costi degli incidenti stradali è circa 700 euro per incidente. Pertanto per un nostro cliente, oltre agli aspetti legati alla sicurezza, i costi finanziari da affrontare in caso di comportamenti alla guida rischiosi, sono importanti».

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