«Dall'antenna nessun pericolo per la salute»

Nessun pericolo per l'antenna Vodafone collocata sul centro culturale di Dro, un attento controllo e monitoraggio su eventuali emissioni elettromagnetiche e soprattutto la necessità di evitare allarmismi e strumentalizzazioni. E' lo stesso sindaco-senatore di Dro Vittorio Fravezzi a specificare come, in merito al posizionamento del ripetitore Vodafone sullo stabile di via Battisti a Dro, siano state seguite tutte le procedure ed i controlli previsti dalla normativa e come si sia agito con grande attenzione e cautela

DRO –- Nessun pericolo per l'antenna Vodafone collocata sul centro culturale di Dro, un attento controllo e monitoraggio su eventuali emissioni elettromagnetiche e soprattutto la necessità di evitare allarmismi e strumentalizzazioni. E' lo stesso sindaco-senatore di Dro Vittorio Fravezzi a specificare come, in merito al posizionamento del ripetitore Vodafone sullo stabile di via Battisti a Dro, siano state seguite tutte le procedure ed i controlli previsti dalla normativa e come si sia agito con grande attenzione e cautela.


«La nuova strumentazione a favore della telefonia è stata certificata e controllata dalla provincia attraverso l'agenzia per l'ambiente (Appa) secondo rigidi protocolli approvati a livello europeo – spiega direttamente da Roma Vittorio Fravezzi – a fronte di nuovi servizi e migliorie alla rete internet per tanti cittadini di Dro, non verrà creato alcun pericolo o effetto nocivo alla salute. Si tratta di una polemica gratuita, che mira solo a creare allarmismo ed a dare visibilità politica ad un gruppo (M5S), che usa ampiamente la tecnologia e la rete internet».


Motivazioni già espresse con un'apposita lettera inviata a tutti i residenti e con molti colloqui individuali. «Riteniamo di aver agito correttamente applicando tutte le garanzie previste per i cittadini – conclude Fravezzi – sono tuttavia previsti dei controlli e dei monitoraggi continui al fine di garantire sicurezza, ma anche informazione e sevizi adeguati a chi usa quotidianamente la telefonia ed internet per studio e lavoro».


Risposta che non sembra soddisfare i promotori della protesta che intendono continuare nella loro raccolta di firme per poter indire sulla tematica un vero e proprio referendum popolare comunale. 

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