La truffa dei ladri d'identità sul web

Nell'era della tecnologia il furto d'identità e la relativa truffa viaggiano in internet. È accaduto a un ragazzo di Lavis al quale gli hacker hanno violato l'indirizzo di posta elettronica saccheggiando tutti gli indirizzi email e distruggendo oltre 1.400 file. Poi sono partite le email, false, con richiesta d'aiuto economico. E qui sta la truffa, un paio di conoscenti del ragazzo hanno abboccato versando circa mille sterline agli hacker

di Luigi Longhi

sito web pcLAVIS - «E' come avere avuto i ladri in casa. Ti senti toccato nella tua privacy, nelle tue cose personali che sono fatte anche di dati sensibili. Ti rubano la tua identità e non puoi fare nulla».
 Andrea Casna , collaboratore de  l'Adige , da giovedì scorso è alle prese con il completo saccheggio della posta elettronica da parte di un hacker, i pirati informatici che si introducono nei sistemi informatici, rubano tutto quello che possono, e distruggono il resto. Veri e propri reati, puniti dal codice penale ma soprattutto una serie di grattacapi burocratici da risolvere per i malcapitati che ci finiscono in mezzo.
Giovedì scorso dunque, nelle caselle di posta elettronica di centinaia di persone arriva un messaggio nel quale un fantomatico Andrea Casna chiede un aiuto finanziario tra gli 800 e le 1000 sterline inglesi perché si trova all'estero (in alcuni messaggi a Birmingham e in altri in Ucraina) essendo stato derubato di tutti i soldi e del passaporto. 
Casna in realtà è a casa sua a Lavis e il messaggio è assolutamente falso ma tra i tanti che lo ricevono qualcuno cade nella trappola e tramite pagamento elettronico versa la somma di denaro richiesta. Oltre il danno anche la beffa si potrebbe dire. «La giornata era iniziata abbastanza movimentata - racconta Casna - nel senso che a partire dalle 9 di giovedì scorso il mio cellulare non faceva altro che suonare. All'ennesimo squillo decido di rispondere. E' una amica che mi dice che stanno girando richieste di soldi via mail a nome mio. A quel punto accendo il pc e vado sulla mia casella di posta elettronica di gmail». La sorpresa è amarissima: «Trovo tutta la pagina di gmail in lingua araba e dopo aver reimpostato la lingua italiana non senza fatica, mi trovo una "bella" sorpresa: la casella mail è completamente vuota. 1492 file e tutti gli indirizzi finiti nel nulla... spariti tutti. Vado nelle impostazioni dove trovo un nuovo indirizzo per le risposte: andreacasnaa@yahoo.com. In poche parole chi rispondeva alla truffa, non mandava al mio indirizzo di posta elettronica di gmail, ma a yahoo. Ho verificato l'accesso al mio account di gmail e ho trovato un ingresso alle 9.30 da Bronte in Sicilia e uno alle 9.55 dalla Nigeria con quest'ultimo che "scompare" poco dopo».
Il dottor Casna presenta subito querela presso la Caserma dei carabinieri di Lavis per poi passare il caso alla Polizia postale, disattivando ovviamente gmail ma la frittata è fatta con i file scomparsi.
Ora le forze dell'ordine sono impegnate a risalire agli autori e la traccia più significativa parte da Bronte in Sicilia da dove è stato possibile rilevare un indirizzo ip che è al vaglio degli inquirenti. Difficile invece per chi ha pagato, vedersi ritornare i soldi a meno che non siano riusciti a bloccare il pagamento della carta di credito.
Come non bastasse, la vicenda sta avendo uno strascico su Facebook dove girano messaggi dello stesso tenore di quelli delle email a nome di Andrea Casna. «E' un piccolo incubo - conclude Casna - perché davvero ti sembra che ognuno possa violare la tua identità. Purtroppo succede spesso come mi hanno confermato gli inquirenti ed è per questo che bisogna avere la massima attenzione».

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