Fotografati di giorno  i lupi della Lessinia

È di ieri la notizia che il personale del Parco regionale della Lessinia è riuscito a immortalare la coppia di lupi che dimora da qualche tempo nella zona. Sono le prime immagini scattate di giorno dei due lupi - il maschio di origine slovena Slavc e la femmina di origine italiana - che hanno scelto come dimora la zona dei Lessini: a inizio dicembre gli animali erano stati ripresi assieme di notte grazie a una fototrappola. Si tratta della seconda coppia di lupi la cui presenza è stata accertata nell’arco alpino centro/orientale, dopo quella segnalata in Svizzera nel Canton Grigioni alla fine di agosto 2012 che si è riprodotta proprio quest’anno. Tra l'altro, a breve inizierà il periodo degli amori (gennaio - febbraio) e non si esclude che i due lupi della Lessinia possano riprodursi, nel qual caso i piccoli nascerebbero fra aprile e maggio 2013

lupiALA - Slavc è un giovane lupo maschio di origine slovena, che ormai da alcuni mesi gravita sui monti Lessini, al confine tra le province di Verona e di Trento, e frequenta con una certa regolarità anche il territorio della valle dei Ronchi, nel Comune di Ala. Catturato nel luglio del 2011 nella Slovenia occidentale (dove sono attualmente presenti circa 40 lupi) ha intrapreso a fine dicembre un lungo spostamento di dispersione che attraverso l’Austria, il Sudtirolo e il Veneto lo ha portato sui Lessini, compiendo circa 1.200 km lineari.


In autunno, piste su neve rilevate dal personale del Corpo Forestale dello Stato hanno permesso di appurare che gli animali sono due, quindi analisi genetiche di campioni organici hanno confermato la presenza di un lupo di sesso femminile della popolazione italiana. A queste analisi sono seguite le immagini notturne, scattate con una fototrappola e raccolte dal personale del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento, e ora gli scatti diurni, che confermano la formazione di un primo nucleo familiare, ulteriore piccolo passo del ritorno del lupo sulle Alpi, nel cui settore occidentale, si ricorda, sono presenti circa 250 capi. A questo riguardo va precisato che tale presenza è frutto di un ritorno spontaneo della specie e che essa non costituisce alcun pericolo per l’uomo.
Per ogni ulteriore informazione ed aggiornamento sulla situazione può essere fatto riferimento al personale sia del Distretto di Rovereto che dell’Ufficio Faunistico a Trento. (Provincia)

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