Michele Trenti, alla ricerca  delle Galassie sperdute

Michele Trenti, giovane ricercatore di Arco sta lavorando con il telescopio della Nasa. È partito dal liceo Maffei di Riva. Maturità con lode nel ’97. Poi la «Normale» di Pisa, dottorato in fisica e la scelta di partire per gli Stati Uniti, dove ora lavora. Scoperti dal suo team cinque «mondi» distanti da noi circa 13 miliardi e 100 milioni di anni. Si tratta di un risultato sorprendente. E tra l’altro non è ancora finita

di Paola Malcotti

ARCO - In principio fu il liceo scientifico. Il Maffei. E la maturità con la lode nel 1997. Poi l' Università Normale Superiore di Pisa - laurea a pieni voti e dottorato in fisica - e la scelta, quasi obbligata, degli Stati Uniti quale meta per poter mettere a frutto gli studi, le conoscenze e le capacità acquisite.
Una scelta amara che però ha voluto riscattare le grandi competenze scientifiche di Michele Trenti, figlio del più noto ex preside di Arco Alberto. È di un paio di settimane fa la sensazionale scoperta del team anglo-americano cui il fisico arcense fa parte, di un nuovo gruppo di galassie, risultato di una perlustrazione che ha portato gli studiosi molto lontano. Nel tempo e nello spazio.
Durante una normale indagine del cielo e grazie ad Hubble, il telescopio spaziale della Nasa, il team di Trenti ha individuato cinque piccole galassie unite, le più brillanti e distanti mai scoperte ed osservate prima d'ora, lontane da noi circa 13 miliardi e 100 milioni di anni.
«Queste galassie si sono formate durante le fasi primordiali dell'assemblaggio - spiega Michele Trenti che da diversi anni lavora presso l'Università di astrofisica del Colorado e, dal primo di gennaio, anche all'Istituto di astronomia dell'Università di Cambridge - ed il risultato degli studi in atto confermerà la nostra conoscenza teorica riguardo la formazione degli ammassi galattici.

 

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