Domani la Marcialonga al via: il miracolo degli organizzatori, la gara è più forte del Covid

CAVALESE - Nell’anno del Covid, e di una grande abbondanza di neve, la marcialonga compie il miuracolo e va in scena domani.

Da settimane i 70 km di pista della mitica granfondo che andrà in scena domenica 31 gennaio vengono battuti ogni notte dai gatti battipista, affinchè al mattino la lunga traccia di neve sia pronta ed immacolata con i propri binari per gli sci da classico.

Con qualche curiosità: l’altra sera, a Molina, Guido Pomella alla guida del «gatto» battipista si è trovato di fronte un bellissimo lupo che stava sfruttando il tracciato per una delle sue scorribande. Vista la tanta neve caduta in Val di Fiemme e in Val di Fassa, zampettare sulla neve battuta è sicuramente più comodo, per il lupo.

A parte questa curiosa divagazione, lo staff di Marcialonga sta lavorando alacremente per gli ultimi dettagli: la 48ª edizione scatterà a Moena alle 7.50 con le più forti donne elite del pianeta lunghe distanze, poi alle 8 toccherà ai maschi del primo gruppo e via via tutti gli altri 5 gruppi, ordinatamente con gli sci nei binari per mantenere il distanziamento sociale. Quindi, purtroppo, quest’anno niente «mass start».

Marcialonga è da sempre sinonimo di grandi numeri, di un meeting tra campioni della specialità e di una marea di «bisonti» il cui unico scopo è poter dire «io c’ero», con l’orgoglio di mettersi al collo la medaglia di finisher e di appendere al muro il diploma di partecipazione che ricorda il lungo tempo passato sugli sci.

Nelle ultime edizioni Marcialonga accoglieva da settemila a ottomila fondisti da tutto il mondo. E domani? È chiaro che la pandemia tarpa le ali a tutto e a tutti. Gli sportivi non hanno potuto allenarsi a puntino, causa lockdown e vari Dpcm, per reggere 70 km di fatica, i concorrenti possono spostarsi per gareggiare (con tessera Fisi iscritti in una gara internazionale) anche dalle zone rosse, ma senza famigliari al seguito, gli stranieri devono sottoporsi a tanta burocrazia per entrare in Italia, ma non da tutti gli stati, e poi affrontare la quarantena quando si rientra.

Insomma, se qualcuno aveva pensato che anche la Marcialonga avrebbe alzato bandiera bianca, è rimasto deluso: la determinazione del comitato presieduto da Angelo Corradini è stata più forte di tutte le avversità.

Ogni norma per limitare la diffusione del virus, ogni decreto e indicazione delle autorità, i regolamenti Fisi e Fis son stati sviscerati analizzando riga per riga della miriade di pagine. Alla fine si è trovato il giusto compromesso, dando la priorità alla sicurezza e alla salute di partecipanti e volontari, organizzatori compresi, affinché si possa disputare la Marcialonga, comunque divertendosi.

Mancheranno il pubblico e gli appassionanti gruppetti di fondisti, i ristori saranno tali e non più momento di convivialità, il pasta party sostituito da un panino caldo: mancherà dunque uno dei momenti più belli quando nel post gara tutti raccontavano la propria avventura da Moena a Cavalese. Eppure domani saranno in duemila a festeggiare i 50 anni dalla nascita della Marcialonga e la 48ª edizione. Già, perché in passato la mancanza di neve ha bloccato tre edizioni, la pandemia però non ci è riuscita.

Alla conta esatta, gli iscritti ad oggi risultano 2195.
Tutti concorrenti che dopo essersi iscritti non hanno optato per la possibilità di declinare l’iscrizione al 2022, come hanno fatto tanti. Qualcuno probabilmente non si presenterà comunque, ma quello che fa specie sono gli oltre 700 stranieri regolarmente iscritti.

Un buon numero è rappresentato dagli atleti dei pro team che fanno parte del prestigioso circuito Visma Ski Classics, gente che ha già cavalcato gli sci in Val di Fiemme durate i Mondiali 2003 e 2013, gente con medaglie olimpiche e mondiali al collo.

Ma ci sono anche normalissimi fondisti stranieri «resilienti», per i quali il mito Marcialonga è fondamentale. Se 120 norvegesi e 116 svedesi non fanno notizia, i singoli giapponese, bielorusso, canadese, cipriota, rumeno, belga e inglese, quelli sì. Dal paese dei mulini a vento ci sono anche 7 olandesi e via così.

Tuttavia, anche se saranno qualcuno meno di 2200 al via, la Marcialonga avrà vinto contro ogni pregiudizio. I 1467 italiani confermano che la voglia di evadere e fare sport, da noi, è sempre forte e che la Marcialonga rimane sempre «crociata di uomini che si ribellano all’agonia della vita moderna».

OGGI IN GARA GLI JUNIOR

Oggi invece, dopo il successo mattutino della Marcialonga Story, si è concluso nel pomeriggio con le categorie ‘Ragazzi’ ad animare la Marcialonga Young. Sulle nevi del Centro del Fondo di Lago di Tesero si sono sfidati i giovani atleti del domani: a vincere, tra le ragazze, è stata l’atleta di Ziano Anastasia Morandini che ha preceduto la perginese Elena Paoli, mentre al terzo posto un’altra fiemmese di Castello, nonché figlia d’arte Nones, Giorgia Piazzi. Tra i maschi invece è stato Davide Piccinini di Lavarone a tagliare il traguardo per primo davanti a Fabio Mozzi di Brentonico e Thomas Maestri di Carisolo.

Marcialonga Young – Ragazzi maschile

1 PICCININI Davide S.C. LEVICO A.S.D. 10'36.7; 2 MOZZI Fabio BRENTONICO 10'42.4; 3 MAESTRI Thomas US CARISOLO 10'51.8; 4 KUDIYEV Mark FONDO VAL SOLE 10'58.3; 5 VENTURA Nicola CASTELLO FIEMME 11'00.6

Marcialonga Young – Ragazzi femminile

1 MORANDINI Anastasia ASD CAURIOL 11'07.2; 2 PAOLI Elena MARZOLA GSD 11'28.2; 3 PIAZZI Giorgia ASD CAURIOL 11'41.2; 4 DOLIANA Chiara ASD CAURIOL 11'46.7; 5 BENAMATI Emma MARZOLA GSD 12'05.5

 

 

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