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Sinner dopo il trionfo a Miami: orgoglioso di come ho gestito i momenti delicati

Il campione altoatesino, ora numero due al mondo col primo posto nel mirino,  ha dominato la finale contro il bulgaro Dimitrov e ora guarda alla terra rossa: "È totalmente diverso. Ma anche lì, vediamo come va...". Il suo primo coach, il vicentino Sartori: "Jannik non si è mai tirato indietro davanti al lavoro, fino a bruciare le tappe. Per qualità del tennis, in questo momento nessuno può stare al suo passo"

VITTORIA A Miami Jannik Sinner è leggendario: batte Dimitrov

ROMA. "Sono orgoglioso del risultato. Ho cominciato la settimana soffrendo un po', non ho avuto tanto tempo per adattarmi ai campi. Con il proseguo del torneo mi sono sentito sempre meglio, sono orgoglioso di come ho gestito le situazioni".

Così, a caldo, Jannik Sinner dopo aver vinto il Masters 1000 di Miami travolgendo in finale il bulgaro Dimitrov.

"Cerco di migliorare e godermi il momento - dice ancora Sinner -, non so se questa sarà l'ultima volta che vivrò questa situazione. Adesso arriva la terra battuta e sarà diverso.

Oggi ho vinto i punti importanti, e questo ha fatto la differenza. Nelle ultime due partite ho affrontato due giocatori totalmente diversi come Dimitrov e Medvedev, ed è bello trovare ogni volta una soluzione diversa per affrontare avversari differenti. Adesso c'è la terra rossa, ed è totalmente diverso. Ma anche lì, vediamo come gestisco le cose, e vediamo come va".

Infine, ai microfoni Sky, anche un augurio: "Buona Pasqua a tutti gli italiani, sento davvero tanta energia da parte vostra, io provo a metterla in campo. Senza lavoro i risultati non arrivano: se uno lavora, i risultati arrivano. Ci vediamo in Italia, Montecarlo è praticamente lì".

Felice Massimo Sartori, vicentino, ha il merito di aver intuito per primo il diamante che si nascondeva nell'acerbo Jannik Sinner tredicenne: "Il merito è tutto di Jannik, che non si è mai tirato indietro davanti al lavoro, fino a bruciare le tappe e raggiungere il numero 2 del ranking a 22 anni". 

È stato il suo primo coach, quando l'altoatesino era ancora indeciso tra sci e tennis, indirizzandolo verso il secondo, con gli splendidi risultati che ne sono seguiti, fino alla vittoria di ieri nel Miami Open.

"La sua capacità più grande è sempre stata avere il controllo su ciò che fa, in sicurezza, senza perdere mai il filo. Poi, gli può succedere di perdere, ma questa dote non lo abbandona - ha spiegato Sartori, 57 anni, a Rai Radio 1 - Per qualità del tennis, in questo momento nessuno può stare al suo passo. Jannik vive per diventare il numero uno e insegue questo obiettivo ogni giorno".

Se fino a qualche anno fa "c'erano 5-6 giocatori che potevano contrastarsi tra loro", da Djokovic e Nadal a Federer e Murrey per citare soli i più noti, "in questo momento Sinner è di un altro livello - ha sottolineato Sartori - Alcaraz è fortissimo, ma non ha la capacità di restare a un numero di giri così alto nell'arco di tutto il match, Djokovic è ormai avanti con gli anni e dietro non vedo granché".

Il serbo ha di recente divorziato dal proprio coach, Goran Ivanisevic: "Penso - ha ipotizzato Sartori - che abbia cercato uno stimolto forte, perché ha capito che il rapporto si era un po' appiattito. Ha tutta la qualità per giocare ancora qualche anno ad alto livello. Ma, se non sei in grado di contrastare la velocità del tennis di Sinner, in questo momento non hai scampo".

Dietro Sinner c'è un movimento tennistico italiano in crescita e Sartori attribuisce questa età dell'oro "al lavoro che abbiamo iniziato 20 anni fa, quando con un gruppo di allenatori ci siamo dedicati ai giovani, per lavorare bene con loro".

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