Riva / La storia

Olimpiadi, per Chiara Benini Floriani il sogno a cinque cerchi ai piedi della Torre Eiffel

L’atleta rivana di 22 anni è stata convocata dalla Federazione Italiana Vela per l’equipaggio che rappresenterà l’Italia ai Giochi Olimpici XXXIII parigini. Ad attenderla le acque di Marsiglia sulle quali, nell’estate 2023, ha ottenuto il terzo posto al «Test Event» olimpico

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di Elena Piva

RIVA DEL GARDA. «Chi si ferma è perduto», scriveva la pupilla della «Fraglia Vela» di Riva un anno fa, dopo aver ottenuto il terzo posto al «Test Event Olimpico», mostrando a tutti i suoi punti di forza anche sulle acque di Marsiglia. D'altronde fermarsi è impossibile per chi, come lei, è stato mosso dalla brezza del Garda sin dai primi anni di vita.

Così quando la Federazione Italiana Vela ha sciolto ogni indugio, Chiara Benini Floriani si è sentita leggera come la barca che scivola da sé sul lago più grande d'Italia. La ventiduenne rivana è stata infatti nominata tra gli atleti dell'equipaggio della nazionaleazzurra ai XXXIII Giochi Olimpici di Parigi nel cuore della stagione estiva (dal 26 luglio all'11 agosto e, nello specifico, dal 28 luglio all'8 agosto per le competizioni veliche). La decisione è stata adottata dal Consiglio federale accogliendo le indicazioni del direttore tecnico Michele Marchesini. L'atleta delle Fiamme Gialle, scelta dunque per la classe Ilca 6, potrà ora aprire il cassetto nel quale conserva il sogno più importante: vincere la medaglia, possibilmente d'oro, alle Olimpiadi.

«Non mi aspettavo decidessero così in fretta - ha spiegato entusiasta Chiara Benini Floriani, che dieci giorni fa ha concluso il primo Mondiale 2024 in 18ª posizione (Dinghy femminile, Ilca 6), migliore azzurra al Mar del Plata - sono reduce dall'Argentina. La nomina è arrivata prima del previsto: avendo molti più punti rispetto alle altre compagne non è stato un fulmine a ciel sereno, però mi ha stupita! Sono grata e parecchio felice, adesso posso dedicare la mia attenzione alle Olimpiadi e non alla selezione interna. Mi sento più leggera. Lo scorso anno ho avuto il primo assaggio di Marsiglia: ho provato il campo olimpico e mi sento tranquilla».

Anche a casa si respira l'euforia. «I miei genitori hanno investito tante risorse per consentirmi di arrivare fino a qui - ha aggiunto - la convocazione è il coronamento di molti sacrifici. Ammetto che l'obiettivo, essendo partita dalla "piccola" Riva, non era certo quello di trovarmi alle Olimpiadi di Parigi, piuttosto fare un buon risultato in ciascuna regata. È grazie a Riva se mi sono innamorata di questa disciplina: è famosa nel mondo velico e ciò mi riempie d'orgoglio. Quando si è piccoli le acque gardesane consentono gli allenamenti programmati: merito dell'Òra e del Pelèr, i venti peculiari di questa località. Certo, rispetto al mare non si hanno molte correnti e manca l'onda, il campo è pressoché sempre uguale. Potersi allenare tanto, a casa e lontano da essa, è essenziale».

Sono due le giornate tipo che Chiara è chiamata a vivere. «A febbraio mi aspetta l'Europeo - ricorda Chiara - quando sono all'estero per i raduni della Federazione svolgo l'allenamento mattutino in palestra e il pomeridiano in acqua per tre ore. Quando sono casa invece mi dedico all'attività a secco, con due sessioni al giorno tra palestra e bici. Venendo dal terzo posto di Marsiglia 2023, desidero lottare fino all'ultimo centimetro: il sogno della medaglia olimpica è vivo, anche se ci gareggerò contro atlete pluripremiate».

«Sono comunque positiva, mi spaventa solo che questo periodo possa trascorrere troppo velocemente. Voglio godere di ogni istante, sia alle Olimpiadi sia nel corso della preparazione. Sono pronta e per questo ringrazio la Federazione, le Fiamme Gialle, la Fraglia, i miei sponsor e la mia famiglia».

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