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Atp, I tecnici di Sinner allenatori dell'anno, Djokovic non ci sta: “Quando toccherà a Ivanisevic?”

Intanto, dopo la festa a San Siro per Milan-Borussia Dortmund di Champions League, Sinner si è concesso un altro giorno da ricordare: l'altoatesino ha infatti varcato per la prima volta i cancelli di Maranello, quartier generale della Ferrari

LONDRA. Continuano ad arrivare riconoscimenti per Jannik Sinner e il suo team. L'ultimo è l'Atp Coach of the Year Award, premio assegnato dai tecnici presenti sul circuito al termine della stagione a Simone Vagnozzi e Darren Cahill per i risultati ottenuti dal n.1 azzurro nel 2023. "Grazie per avermi accolto a braccia aperte in questo team italiano" ha scritto su X (ex Twitter) Cahill. "Un grande onore ricevere questo premio e sopratutto condividerlo con una gran persona come Darren" ha commentato Vagnozzi su Facebook. Si tratta del secondo ATP Award ricevuto da Sinner (team compreso) che martedì aveva ricevuto il "Fans' Favourite", il premio di giocatore più amato dai tifosi di tutto il mondo. Ma non è finita qui. Jannik, infatti, è in corsa anche in altre due categorie: "Giocatore più migliorato in stagione" e il "Stefan Edberg Sportsmanship Awards", riconoscimento assegnato al tennista più sportivo del circuito.

Ma l'elezione di Vagnozzi e Cahill come coach dell'anno non è piaciuta a Novak Djokovic che, in una storia su Instagram, rivolgendosi al suo coach, Goran Ivanisevic, ha scritto: "Goran, penso che dovremo vincere 4 Slam su 4 per far sì che tu possa (forse) essere considerato come coach dell'anno. Aver chiuso l'anno da n.1 del mondo, vincendo 3 Slam, le Atp Finals e continuando a scrivere la storia di questo sport evidentemente non è abbastanza, mio caro coach....".

Intanto, dopo la festa a San Siro per Milan-Borussia Dortmund di Champions League, Sinner si è concesso un altro giorno da ricordare: l'altoatesino ha infatti varcato per la prima volta i cancelli di Maranello, quartier generale della Ferrari. "Sia il tennis che l'automobilismo sono considerati sport individuali, perché in campo o sulla monoposto si è soli - ha detto Sinner, come riporta il sito ufficiale della Ferrari -. Ma per ognuno di noi è fondamentale avere alle spalle una squadra che lavori in armonia per il raggiungimento di un obiettivo. E i sacrifici che fanno i componenti del team sono gli stessi di chi gioca o chi guida. In alto si arriva solo insieme, da soli non si va lontano."

Nel corso della visita, l'altoatesino ha incontrato il ceo Benedetto Vigna e il team principal Fred Vasseur. Il factory tour ha incluso una visita al Reparto Classiche e un giro a bordo della SF90 Spider Assetto Fiorano con il responsabile dei collaudatori Raffaele De Simone. Partner della Formula 1 per il 2024, Sinner ha assorbito la passione per i motori dal padre e dal nonno. In pista, ha detto, "mi sono sentito avvolto dalla vettura, come se fosse un'estensione del mio corpo. Un po' come la racchetta: solo decisamente più grande...". 

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