Firenze ricorda Gino Bartali A 20 anni dalla scomparsa

Firenze ha ricordato questa mattina il grande ciclista Gino Bartali, a 20 anni dalla scomparsa, con una cerimonia al cimitero di Ponte a Ema, dove è sepolto, cui hanno partecipato gli assessori allo Sport e alla Cultura della memoria del Comune, Cosimo Guccione e Alessandro Martini, e l'associazione 'Amici del museo dei ciclismo', dedicato proprio a Bartali, con il presidente Maurizio Bresci.

La cerimonia, con una benedizione della tomba da parte del parroco di Ponte a Ema don Antonio, si è svolta nel rispetto delle misure di contenimento del coronavirus. "Lui è uno degli italiani a cui dobbiamo guardare in questo momento così tragico per il nostro Paese - ha detto l'assessore Guccione - Bartali sapeva che nella vita e nello sport, tanto più uno sport come il suo, nessuno ti regala nulla, tutto quello che puoi vincere te lo devi guadagnare con il sudore, la fatica, il lavoro, la determinazione. A lui va il nostro ennesimo grazie. E un impegno: affrontare con serietà, provando a imitare il suo coraggio e la sua dignità, questa prova così dolorosa che la storia ci ha consegnato".

L'assessore Martini ha detto che "Bartali è qualcosa di più di uno dei grandi del ciclismo italiano. Rappresenta ancora oggi un esempio di impegno civile e di spirito solidale con gli altri, in particolar modo con chi è in difficoltà".

Le Autorità hanno ricordato Bartali anche per il suo impegno durante la Seconda Guerra mondiale quando, "rischiando la vita, salvò oltre 800 ebrei e per questo è stato dichiarato Giusto fra le Nazioni", come ha sottolineato il presidente del Quartiere 3 Serena Perini.

Sempre stamani, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha ricordato Bartali nella messa privata (senza la presenza di parenti del campione, causa coronavirus) officiata nella sua cappella in Arcivescovado.

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