Tennis: è Jannik Sinner la star italiana del torneo NextGen di Milano

Il pusterese Jannik Sinner sarà l’attrazione principale della terza edizione delle Atp Next Gen Finals che approderanno all’Allianz Cloud di Milano dal 5 al 9 novembre dopo i due anni vissuti alla Fiera di Rho.

Il 18enne di San Candido è esploso negli ultimi mesi con due trofei messi in bacheca, diventando così il più giovane italiano di sempre ad entrare nella Top100 (è attualmente numero 93 del mondo), ed è stato ufficialmente invitato con una wild card dall’organizzazione. I suoi avversari saranno Alex De Minaur (Australia), Denis Shapovalov (Canada), Frances Tiafoe (Stati Uniti), Hugo Humbert (Francia), Casper Ruud (Norvegia), Miomir Kecmanovic (Serbia) e Mikael Ymer (Svezia).

De Minaur e Shapovalov appaiono i netti favoriti ma i riflettori saranno tutti rivolti verso l’azzurro, scontato beniamino del pubblico milanese. Il presidente federale Angelo Binaghi - durante la presentazione della competizione - non nasconde grandi aspettative sulle prestazioni di Sinner e rimarca il periodo d’oro del tennis italiano: «È un momento straordinario per il nostro tennis. Berrettini è ancora in corsa per il Masters di Londra, Fognini ha vinto a Montecarlo, abbiamo 8 giocatori nella Top100 per la prima volta nella storia e Sinner parteciperà alla Next Gen. Stiamo vivendo un sogno. Sinner ci deve rendere protagonisti sul campo e non solo partecipanti».

Alle Next Gen si potranno osservare le stelle del futuro, i prossimi Nadal e Federer (che proprio al PalaLido ha vinto il suo primo torneo nel 2001), ma anche le nuove regole, testate per innovare il tennis ed «eliminare i tempi morti», come evidenziato dal presidente dell’Atp, Chris Kermode, pronto a lasciare il posto dal 1° gennaio 2020 ad Andrea Gaudenzi. «Sui giocatori - spiega Kermode - saranno installati dispositivi elettronici per monitorare alcuni dati fisici». Confermati lo ‘shot clock’, i 4 game a set (sul 3-3 ci sarà il tie-break), il ‘no Ad’ (sul 40 pari un punto decide il game) e il ‘coaching’.
Abolito, invece, il ‘no let’ sul servizio.

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