Trento ok a Belluno: avanti dopo i rigori

Si va al secondo turno di Coppa Italia. Decidono i rigori dopo novanta minuti senza reti, tra due squadre già a buon punto a quindici giorni dall'inizio del campionato, anche senza lasciare il segno. Il Trento porta casa comunque il risultato, ed è un segno di personalità, non esce ridimensionato da un confronto ruvido e intenso, in cui ha sofferto e faticato non poco, e con la qualificazione in tasca cresce la fiducia e autostima, quello che in fondo voleva Rastelli, che pur dovendo rimettere mano all'undici scelto inizialmente, ha comunque potuto apprezzare una squadra capace di calarsi nella parte di chi deve rassegnarsi a deporre il fioretto per sfoderare insieme alla scimitarra muscoli e capacità di lottare. Cosa che capiterà spesso da queste parti. Il taccuino dell'arbitro testimonia che i gialloblù non si sono certo tirati indietro, ora serve una mediana più lucida e ispirata per sfruttare le grandi potenzialità offensive, Selvatico non ha ancora preso in mano la squadra, Dragoni con il suo incedere caracollante è parso lontano dalla condizione migliore. La crescita di questi due giocatori è fondamentale per alimentare a dovere le fonti del gioco, soprattutto di fronte a squadre organizzate e toste e ben messe in campo, con individualità di spessore come il Belluno dell'ex Vecchiato. Che ha assaporato la possibilità concreta di una piccola rivincita, in fondo pure meritata ripensando alle occasioni da gol non concretizzate dai suoi.

FORMAZIONI - Si parte con diverse sorprese, c'è Russo tra i pali, il portierino Barosi è a letto con l'influenza e il tecnico è costretto a rivoluzionare lo schieramento: confina in panchina Furlan e Bardelloni per fare spazio in mezzo alla quota under Trevisan, davanti c'è Bosio a fare coppia con Bertoldi. Il Belluno dell'ex Vecchiato è disposto in maniera speculare, difesa a tre, con due attaccanti di stazza come Corbanese e Marta che fanno sentire tutto il loro peso nella metà campo ospite. Il Trento soffre l'avvio veemente e molto aggressivo dei padroni di casa, meno male che Russo è vigile e reattivo, dapprima sulla punizione dal limite di Bertagna, che schizza a pelo d'erba, poi sulla botta dai venticinque metri di Quarzago. Il Trento fatica a ripartire in velocità, si sforza di cercare l'imbucata con Bertoldi o Bosio, ma il Belluno è pronto a chiudersi nella propria metà a campo e a rialzarsi per innescare sulle corsie laterali la fisicità di Mosca e la velocità di Petdji, per pungere con le incursioni centrali di Bertagno e Pellicano. La gara si accende dopo la mezz'ora, il Belluno si procura due limpide opportunità grazie alle iniziative del solito Petdji, Russo è bravo sulla prima a chiudere lo specchio a Marta, fortunato sulla debole conclusione di testa di Corbanese. In mezzo c'è anche il Trento, una bella iniziativa di Romagna che trova la sponda di Bosio, la conclusione sorprende Pozzato, ma pizzica la traversa.

RIPRESA - Si riparte sulla falsariga del primo tempo, il Belluno spinge, il Trento prova a ripartire, il ritmo però si è abbassato e le due squadre si sono allungate. Rastelli può giocarsi la carta Bardelloni al posto di Bertoldi per provare a sfruttare gli spazi, Vecchiato non cambia assetto, cerca i muscoli di Salvadego, dentro per Marta, ma i giallobllù ora hanno qualcosa in più da spendere sul piano della freschezza e alla mezz'ora è Bosio a saltare bene in area e mancare di poco il bersaglio. Il Belluno spreca una buona opportunità un paio di minuti più tardi con Mosca che calcia alle stelle nel cuore dell'area trentina. Prima dei rigori due brividi enormi, uno per parte, Miniati timbra il palo direttamente su punizione e Petdji manca clamorosamente il tap-in pochi centimetri dalla linea di porta, poi Bardelloni in posizione irregolare mette in rete di testa dopo un'uscita a farfalle di Pozzato e la deviazione sotto misura di Dragoni. Si va ai rigori, e gli errori di misura di Bertagno e Petdji promuovono il Trento.

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