Brava Isabel Mattuzzi: finale E Yeman Crippa ci riprova

Grande numero di Isabel Mattuzzi agli Europei di Berlino che ieri, a ora di pranzo, hanno proposto le batterie dei 3000 siepi femminili. Prova in cui la 23enne di Lizzana portacolori dell’Us Quercia Trentingrana si è inventata una prova maiuscola, fatta di coraggio, autorevolezza e grande tenacia, elementi che insieme a un motore di cilindrata insospettabile l’hanno condotta al 5° posto per meritare la qualificazione diretta alla finale di domani sera e soprattutto all’imprevedibile tempo di 9’34”02.
Un riferimento cronometrico che la proietta al secondo posto nelle graduatorie italiane di sempre della specialità (prima di ieri, era sesta con il 9’50”60 di Lucerna, corso un mese fa) a meno di 7 secondi dal primato italiano di Elena Romagnolo.
Imprevedibile, impronosticabile: l’allieva di Dimitri Giordani, apparentemente timida nella vita quotidiana, nell’arena dell’OlympiaStadion ha vestito i panni della leonessa, inscenando una gara di grande carattere, affrontata costantemente in testa al gruppo, a pungolare le migliori del lotto. Lei che guardando le credenziali della vigilia, disponeva del penultimo tempo di qualificazione. Insomma, sembrava destinata a un ruolo da comparsa e invece ha saputo stravolgere il copione e prendersi le vesti della protagonista assoluta.
«In inverno ho attraversato un momento difficile, in cui non riuscivo ad allenarmi a dovere - ha confessato a fine gara la roveratana che nelle prossime settimane discuterà la tesi in Storia Antica sulla civiltà minoica -, lì ho capito che se hai la testa e la mente focalizzati su un obiettivo, puoi davvero andare lontano. Mi sento di dire che in questa gara europea ho voluto fidarmi di me stessa e provare ad accantonare timori e pensieri. Ho ascoltato il mio allenatore Dimitri Giordani, convinto che potessi valere anche meno di 9’40’’: non tutte le insicurezze e tentennamenti sono però stati cancellati, cercherò di raggiungere il 100% nella finale».
E domani sera, nell’ultimo atto individuale di Berlino 2018, tornerà dunque in pista per provare a prolungare questo sogno che ha raggiunto contorni inattesi; niente da fare invece per le altre due azzurre presenti in gara, Martina Merlo e Francesca Bertone. La piemontese ha ritoccato il proprio primato personale ma si è vista esclusa dalla finale, mentre l’emiliana - impegnata nella stessa batteria della Mattuzzi - non ha saputo incidere a dovere.
Torna Crippa. Ed a proposito di sogni da prolungare, stasera torna in gara anche Yeman Crippa che, digerita l’emozione per il bronzo conquistato nei 10.000 metri di martedì, è chiamato ad affrontare il secondo impegno berlinese, quello dei 5000.
Il via della gara è previsto per le 20:55, quando scatterà la rincorsa al secondo podio continentale, una rincorsa che durerà 14 minuti scarsi in una gara che si presenta di difficile lettura e previsione. C’è chi come lo stesso trentino e il campione europeo dei 10.000 Amdouni firmerebbe per un’andatura sostenuta da subito, tale da rendere meno preponderante il gran finale di alcuni specialisti dei 1500 metri che invece sarebbero più contenti di essere condotti senza troppi patemi al gran finale per poter sfogare le proprie qualità di sprinter.
Il ventaglio dei pretendenti alle medaglie è ancora più ampio ed articolato rispetto alla distanza maggiore: dai grandi delusi di martedì sera Richard Ringer (ritirato) e Adel Mechaal (quarto, sverniciato nel finale da Crippa) al terzetto di fratelli norvegesi Ingebritsen (Henrik su tutti, l’unico europeo a correre più di Yeman, in questo 2018), passando per il siepista pluricampione Mekhissi, fino al belga Bouchikhi e i sempre imprevedibili turchi di nascita keniana, temibili soprattutto nel caso di gara tirata. I 1500 di ieri sera potrebbero aver caricato di ulteriore cattiveria agonistica i tre vichinghi, ma allo stesso tempo - specie per i maggiori Filip ed Henirk - andare a medaglia diventa quasi un obbligo, con tutte le possibili implicazioni negative che ne derivano.

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