Inter-Roma: Spalletti contro il suo passato

Il passato, un’esperienza, un campione che si chiama Francesco Totti: domani a San Siro c’è la Roma e per Luciano Spalletti arrivano ricordi, sensazioni e forse qualche amarezza. Lui non si rimprovera niente o quasi perchè quello che doveva essere chiarito è già stato chiarito.

Non sarà una partita decisiva ma l’allenatore dell’Inter sa che serve una vittoria scaccia crisi dopo un mese di affanni. Ha chiesto rinforzi e la società lo ha accontentato. Ora c’è un difensore centrale in più e l’irritazione della partita contro la Fiorentina, lascia il posto all’ironia. «Sì ora anche mia mamma è contenta».

Risate in sala stampa e un clima sereno, alla vigilia di una partita delicatissima per la classifica. La Lazio è in agguato a soli due punti dai nerazzurri, alla Roma basta una vittoria per affiancare l’Inter. Spalletti è sicuro dello stato di forma dei giocatori, («sono pronti e sono tornati con la testa giusta»), recupera Miranda e convoca il nuovo arrivato Lisandro Lopez. «È uno da Inter - racconta l’allenatore - ha la ‘garrà. In campo ha richiamato subito i compagni per accorciare la squadra. Ha aggressività nel riconquistare la palla e far vedere il muscolo». Rafinha è atteso nelle prossime ore a Milano. «Sta a noi aiutarlo a ritrovare la condizione perchè possa darci una mano»’, ammette Spalletti. L’obiettivo del brasiliano, spiega il padre Mazinho, è essere felice e conquistarsi un posto al Mondiale.

L’Inter spera di aver scommesso sul calciatore giusto e di avere un’arma in più per la Champions. Spalletti scaccia i gufi quando gli chiedono se il suo futuro in nerazzurro sia legato ai risultati come accaduto a Roma: «Non solo ce la volete tirare, ma addirittura randellare... Non penso sia la stessa situazione. Abbiamo cominciato un percorso, ci sono state delle complicazioni e ora stiamo lavorando per migliorare. Durante la strada possono succedere delle cose, ma il mio contratto è di due anni e voglio lavorare per tutto questo periodo».
A Roma l’idillio era finito da tempo, soprattutto con i tifosi. La gestione della fine della carriera di Totti, non è stata semplice. Ma a mente fredda, Spalletti non cambierebbe nulla: «Potete scrivere quello che vi pare. Non dico altri aggettivi, allenandolo ci si rende conto della qualità assoluta del giocatore. Poi per quanto riguarda i rapporti, le complicazioni tra le persone sono le cose che non vengono chiarite. A lui ho detto tutto. Mi sono comportato come dovevo, giorno dopo giorno. È chiaro che se lo dovessi incontrare lo andrò a salutare. Lo abbraccerò, come abbraccerò tutti».

Spalletti non vorrebbe togliere nessun giocatore a Di Francesco ma fa una carezza a Nainggolan al centro di polemiche per gli eccessivi festeggiamenti a Capodanno: «È un alieno». A Cancelo, invece, un’indicazione: «Ogni tanto si fa un pò di confusione, perchè i giocatori si fanno turbare dai consigli dei procuratori. Ma i calciatori non comandano, decide la società in base al contratto». Chiaro e diretto come sempre, è lo Spalletti pensiero. Ormai completamente immerso nel mondo nerazzurro, pronto a conquistare un’altra vittoria contro il suo passato e ad allontanare i venti di crisi.

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