Pesi, transessuale donna domina torneo in Australia

Prima si faceva chiamare Gavin e ora Laurel: fatto sta che la Hubbard è la prima donna transessuale a vincere una gara internazionale di sollevamento pesi. È accaduto qualche giorno fa in Australia nella categoria +90 kg che ha visto la 39enne neozelandese salire sul gradino più alto del podio, innescando soprattutto una serie di reazioni, pro e contro, per la sua presunta superiorità fisica rispetto alle rivali.

Lauren è riuscita a sollevare un totale di 268 chili tra slancio e strappo, superando la seconda classificata, Iuniarra Sipaia, di ben 19 chili. La terza classificata, Kaitlyn Fassina (223 kg) è lontana 45 chili.

«Se fossi nella sua categoria, non mi sentirei di competere ad armi pari», ha chiosato la plurimedagliata australiana Deborah Acason. Di diverso avviso il punto di vista di Tracey Lambrechs, oro ai Giochi del Commonwealth 2014: «Sono felice che lei sia diventata una donna, non ho alcun problema per questo. Ognuno di noi deve fare nella vita ciò che lo rende felice».

La Hubbard ha superato tutti i test di testosterone a cui si è sottoposta nell’ultimo anno e per questo ha ottenuto il via libera dal Cio per partecipare a queste competizioni. «Dobbiamo seguire la politica del Comitato Olimpico Internazionale e della Federazione Internazionale di Pesistica che non riconoscono in alcun modo l’identità di genere di un atleta che non è maschio o femmina, non esiste la categoria di transgender», ha detto il presidente della Federazione neozelandese, Garry Marshall.

Con questa vittoria, tra l’altro, la Hubbard si candida a rappresentare la Nuova Zelanda ai Giochi del Commonwealth nel 2018.

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