La sfida del Beppe Viola per crescere ancora Il prossimo invito è per il Barcellona

“Quando mi hanno offerto la presidenza del Trofeo Beppe Viola, ci ho riflettuto un po’. Mi ha fatto piacere, logico, ma sapevo sarebbe stato un bell’impegno… Poi mi sono fatto guidare dal cuore, dalla passionaccia che ho per lo sport e, da sempre, per il calcio. Alla fine ho detto sì e sono contento di averlo fatto. La prima esperienza è stata molto stancante ma mi sono divertito come un matto”. Marco Benedetti ha vinto la sua sfida: portare avanti la tradizione del più importante torneo di calcio in Italia a livello Under 17, rinnovandolo per dargli una prospettiva ancora più ampia.
 
Certe magie si realizzano così, spontaneamente. Il Trofeo Beppe Viola è uno di quegli eventi in cui la realtà riesce sempre a superare l’immaginazione. Come è stato per tanti anni con Franco Gioacchino Viola (solo un’omonimia con il giornalista alla cui memoria il torneo è dedicato), fiero condottiero della macchina organizzativa capace con un piccolo gruppo di volontari di portare avanti un impegno notevole, dando alla manifestazione un prestigio da tutti riconosciuto. Il suo successore, a ben vedere, aveva tutto da perdere, ma non si é preso paura.

“Franco è stato bravissimo ma non se la sentiva più di portare questo peso sulle spalle: ho provato ad essere alla sua altezza, con molta umiltà. I fatti sono lì e parlano da soli. Centinaia di migliaia di persone in Italia e nel mondo hanno visto in diretta i campioncini del Beppe Viola. Lo streaming live realizzato da PMG Sport, la società nostra partner che ha prodotto tutti gli incontri del torneo, è stato spettacolare ed importantissimo per promuovere il torneo, ma anche per dare ai tecnici strumenti di analisi e approfondimento che a questo livello sono ancora più importanti che tra i professionisti”, spiega Benedetti.

Problemi non sono mancati, ma alla fine le scelte si sono rivelate esatte. “Concentrare l’evento su quattro campi è stata una decisione felice e razionale. In futuro magari potremo alternare alcune sedi, ma la strada è questa. Abbiamo anche cercato di dare ai campi di gioco una veste più curata e professionale: ma chiaramente siamo solo all’inizio”.

Il “Beppe Viola” ha ottenuto spazi importanti sulla stampa nazionale, come e più di sempre: “Abbiamo avuto la presenza di giornalisti importanti ad Arco, che hanno partecipato anche a Calcerò, l’evento di approfondimento sul calcio giovanile. E’ un format su cui c’è da lavorare, ma che considero molto promettente”.

La sfida adesso è crescere ancora. “Il torneo ha l’esigenza di diventare ancora più internazionale e di richiamare altri grandi club. Il Partizan è stato una novità molto positiva, confidiamo presto di avere anche il Barcellona, quest’anno è mancato un soffio. Penso ad un torneo con sei top club stranieri e il meglio dei nostri, che hanno confermato i frutti del rinnovato impegno sui settori giovanili. Il bis dell’Atalanta non è un caso, ma un segno dei tempi. Chi lavora con impegno e serietà sui vivai, raccoglie. Ecco, è questo che noi vogliamo raggiungere: un torneo che esprima il meglio del meglio. Siamo sulla strada buona”, conclude Benedetti.

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