Ha cospirato contro Ranieri Vary minacciato di morte

Più gol e più minacce (anche di morte): è il paradosso che sta vivendo Jamie Vardy, accusato - e per questo subissato di insulti via social - di essere il cospiratore dell’esonero di Claudio Ranieri. Neppure l’improvvisa resurrezione del Leicester, che in una manciata di partite sotto la guida del nuovo tecnico Craig Shakespeare ha raddrizzato la stagione, ha potuto fermare la rabbia di alcuni tifosi. Una minoranza certamente, ma molto presente online, che ha preso di mira il centravanti inglese. Secondo la ricostruzione dei quotidiani locali, il licenziamento di Ranieri sarebbe avvenuto in seguito all’ammutinamento dello spogliatoio, promosso dai senatori tra i quali appunto Vardy. Una ribellione di ingratitudine contro il tecnico che aveva guidato le Foxes allo storico trionfo in Premier League.

La maggioranza dei tifosi, pur delusi e amareggiati per il trattamento riservato al tecnico romano, fin dalla prima partita post-Ranieri contro il Liverpool, avevano comunque deciso di sostenere la squadra, impegnata in una difficile corsa verso la salvezza. Una solidarietà premiata da una vera e propria rinascita: quattro partite e altrettante vittorie. Tre in campionato, che hanno riportato il Leicester in 15/esima posizione, a +6 dal terzultimo posto, e una in Champions League contro il Siviglia che ha garantito l’approdo ai quarti di finale (contro l’Atletico Madrid).

Anche Vardy ha ritrovato d’incanto brillantezza e gol, tre in quattro gare. Abbastanza per avvalorare la tesi di chi resta convinto che i giocatori - a cominciare dallo stesso attaccante - abbiamo tramato contro Ranieri. A nulla sono valse le ripetute smentite del club così come del diretto interessato, bersaglio di minacce di morte che hanno spinto il club a garantirgli speciali misure di sicurezza. «Sono stato travolto da false accuse che hanno spinto alcuni tifosi ad inviarmi minacce terrificanti. Ma la cosa più grave è che anche la mia famiglia è stata coinvolta. C’è chi ha tagliato la strada a mia moglie quando stava guidando con i bimbi a bordo», ha raccontato Vardy al tabloid Sun.

Vardy ha negato una volta di più di essere il responsabile dell’allontanamento di Ranieri: «Si è scritto che dopo la partita d’andata col Siviglia avrei partecipato ad una riunione con i dirigenti. Una menzogna, ero all’anti-doping. Se ci fosse stato qualche problema ne avrei parlato direttamente con Ranieri perchè lui è sempre stato disponibile con noi».

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