Trento contro Modena A caccia di miracoli

di Guido Pasqualini

Ancora Modena, ancora in Coppa Italia. Questa sera alle 18 all'Unipol Arena di Casalecchio sul Reno (Bologna) per la 65ª volta nella storia andra in scena Trento - Modena. In palio c'è la finale di Coppa Italia di volley. E se i precedenti sono favorevoli alla Diatec (il bilancio dice 36-28), la storia recente, anche e soprattutto quella della manifestazione (vinta dall'Azimut nelle ultime due edizioni, sempre battendo Trento in finale), dice che la favorita è Modena.


Parliamoci chiaro. Per portare nella sala dei trofei di via Trener la quarta Coppa Italia servono due miracoli: il primo è riuscire a battere oggi i «canarini» in semifinale, il secondo è ripetersi eventualmente domani contro la Lube Civitanova, che nell'altra partita odierna dovrebbe avere ragione della Lpr Piacenza.


Sono più d'uno i motivi per cui oggi Modena deve essere ritenuta favorita, pur essendo dietro Trento nella classifica di Superlega. Innanzitutto la squadra di Roberto Piazza in questa stagione ha vinto tutti i confronti diretti con Civitanova, Trento e Perugia, le principali antagoniste nella corsa allo scudetto. In seconda battuta Modena, come dimostra il successo al tie break ottenuto domenica scorsa contro la Sir di Lorenzo Bernardi, sta attraversando un ottimo periodo di forma dopo il periodo di appannamento accusato nella seconda metà di dicembre. In terzo luogo capitan Petric e compagni hanno saputo sconfiggere il loro ex allenatore Lorenzetti sia in campionato (3-2) sia nella finale di Supercoppa italiana (3-1), pure disputata al PalaPanini. E se - siamo al quarto motivo - oggi non si gioca a Modena, all'Azimut sembrerà di essere comunque a casa dato che la sua tifoseria sarà la più numerosa e rumorosa all'Unipol Arena.


Lorenzetti, artefice delle ultime due delle dodici Coppe vinte dagli emiliani, sa bene tutto questo, ma non dispera: «Ci sono due squadre più avanti di noi ma la storia di questa competizione insegna che le sorprese sono sempre dietro l'angolo - commenta il mister -. Siamo consapevoli di quanto Modena sappia trovarsi a proprio agio in partite come queste, altrimenti non avrebbe vinto cinque degli ultimi sei trofei italiani.

Uno dei loro punti di forza è il servizio, con tutti i giocatori del sestetto che sanno essere aggressivi con questo fondamentale. Dovremo esserlo anche noi, accettando magari di subire qualche ace, senza però perdere la lucidità. Aggredire l'avversario, tenere testa, aiutarci nei momenti difficili ed essere spregiudicati; le nostre chance di passaggio del turno passano tutte da questi tipi di atteggiamento».


Proprio il servizio rischia di essere l'arma che farà la differenza: in Superlega Modena è l'unica formazione capace di realizzare oltre due ace a set (2,10 per la precisione). Toccherà a Colaci, Urnaut e presumibilmente Lanza, pronto a riprendersi il posto ceduto domenica scorsa ad Antonov, rispondere in maniera adeguata alle bordate dai nove metri di Ngapeth, Vettori e Holt. In caso contrario, San Simone (Giannelli) dovrà inventarsi qualcosa.

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