Dolomiti Energia sul mercato: vicino il ritorno di Sutton

Oltre il danno della sconfitta che ha sancito l’estromissione definitiva dalle finali di Coppa Italia, la partita dell’altra sera contro la Red October Cantù ha prodotto anche una clamorosa beffa per la Dolomiti Energia. Come si sospettava già lunedì sera «a caldo» al PalaTrento la performance di zero canestri su 20 tiri tentati dalla linea da 3 sono record negativo assoluto della Serie A. Nessuno non aveva mai segnato una bomba tirando almeno 20 volte. Il record precedente cancellato dalle «prodezze» dei bianconeri apparteneva - secondo quanto ricostruito dalla Legabasket - alla Scavolini Pesaro che nel 1997/98 (guarda caso anche quella volta contro Cantù, allora «targata» Polti) aveva fatto registrare 0/17. Tre anni fa l’Ea7 Armani Milano contro Caserta ci era andata vicina, «fermandosi» a 0/16.

Il dato - per il significato che può avere - farà discutere in seno alla società di piazzetta Lunelli.

«È innegabile che dopo due buone partite lunedì abbiamo fatto un passo... di lato» sintetizza il general manager Salvatore Trainotti.

Perché di lato e non indietro?

«Perché nelle ultime due partite avevamo mostrato un bell’atteggiamento di squadra operaia, aggressiva, capace di giocare sui punti deboli degli avversari... Lunedì siamo tornati ad affidarci poco al nostro sistema e a credere troppo che le cose potessero andare da sole».

Insomma, siete usciti dai binari. E poi il disastro da tre punti...

«Se una squadra fa 0 su 20 da 3 vuol dire che qualcosa non andava nei tempi del gioco, che si è tirato fuori ritmo. Invece che cercare situazioni in cui prenderci un buon tiro abbiamo semplicemente tirato».

Ad ottobre lei diceva che tra dicembre e gennaio si sarebbe fatto un primo bilancio per valutare la necessità o meno di ritoccare la squadra. Ora ci siamo.

«Dovremo fare una valutazione sull’inserimento di un giocatore, ma non uno qualunque, giusto per cambiare. Ci serve un giocatore che ci possa aiutare ad essere più solidi, aggressivi e a sottolineare quella che deve essere la nostra identità».

L’Adige ancora il 30 dicembre aveva anticipato la notizia che eravate sulle tracce di Dominique Sutton. A che punto siamo?

«Sutton può essere un nome. Ha le caratteristiche che cerchiamo, ma stiamo guardando anche ad altri giocatori.

Se arriverà Sutton o chi per lui significa che procederete con un taglio?

«Intanto cerchiamo il giocatore che ci serve. Poi faremo le nostre verifiche se andare avanti con sei stranieri. Di sicuro non cambiamo tanto per cambiare perché quella che conta è la squadra. Se andiamo avanti con la mentalità di lunedì non è il giocatore nuovo che ci fa vincere le partite».

Il maggiore indiziato a lasciare Trento sembra essere Johndre Jefferson.

«Jef è un giocatore che ultimamente, indipendentemente dall’infortunio, non stava dando il meglio di sé. Intanto facciamolo rientrare, e poi vediamo».

Dalle verifiche fatte pare che Sutton, già a Trento l’anno scorso, possa liberarsi senza troppi problemi da Nancy, la squadra della Pro A francese in cui gioca dallo scorso novembre. A prescindere dalla data della firma debutterà contro Brindisi il 22 gennaio, la prima giornata del girone di ritorno.

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