Gli auguri di Roda al 50enne Tomba

«Il 19 dicembre, per tutti gli appassionati di sci e di sport invernali è anche il giorno del compleanno del più grande campione che l’Italia abbia mai avuto: Alberto Tomba (nella foto con Nina Loeseth). E quest’anno per Tomba sono 50 candeline, esattamente come il numero delle sue vittorie in Coppa del mondo»: lo ha ricordato Flavio Roda, che di Tomba fu pure allenatore. Roda ha poi aggiunto: «Io credo che ad Alberto vada l’augurio grande di tutti gli atleti, i tecnici, gli appassionati della FISI e il mio personale per tutto quello che ha saputo dare allo sci italiano e al movimento complessivo degli sport invernali in Italia e non solo».

Il presidente Fisi ha poi sottolineato che questa prima parte della stagione «ha messo in evidenza gli atleti dello sci alpino, che hanno saputo salire sin qui 12 volte su un podio di Coppa del mondo e con 7 atleti diversi. Certamente spicca, la super partenza di Sofia Goggia, 6 podi in 9 gare disputate e in quattro diverse discipline: un record come non capitava dai tempi di Gustavo Thoeni.

Ma proprio il gigante della Badia ha regalato all’Italia uno dei podi più emozionanti degli ultimi anni: il terzo posto di Florian Eisath, colto alla centesima gara di Coppa del mondo della carriera e dopo 12 anni dal debutto. Sul podio sono saliti anche Peter Fill, Elena Curtoni, Dominik Paris, Manfred Moelgg e Marta Bassino: a ribadire che la squadra italiana va forte in velocità e va forte anche nelle discipline tecniche, va forte con i maschi e va forte con le femmine».

Ma non c’è solo lo sci, ha aggiunto Roda dicendo che «il biathlon sta crescendo di condizione complessiva e sta mettendo di nuovo in evidenza il talento di Dorothea Wierer, per tre volte a podio in gare individuali». E poi «lo snowboard e il freestyle hanno avuto una partenza più che vivace, con 6 podi complessivi già in carniere e la splendida vittoria di Silvia Bertagna nel big air di Moenchengladbach». E poi «Dominik Fischnaller è tornato alla vittoria nella sprint di Park City, e il week end americano ha restituito all’Italia il valore assoluto dello slittino artificiale, mentre quello naturale ha già cominciato a macinare successi».

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