Tomba domani compie 50 anni Leggenda dello sci mondiale

Veniva da Bologna, è stato uno dei nostri sportivi più amati in tutto il mondo

Il suo nome è stato per anni sinonimo di un'Italia vincente. Nello sport si sintetizza con una semplice parola che vale più di qualsiasi enciclopedia: mito. Perché parlare di Alberto Tomba - 50 anni il 19 dicembre, tanti quante le sue vittorie in Coppa del Mondo - equivale non solo a raccontare la storia di chi ha zigzagato e vinto per 13 anni sulle piste innevate di mezzo mondo, ma anche di chi ha disegnato pagine indelebili della storia dello sport e del costume italiano.

Alberto «La Bomba», come venne ribattezzato a metà degli anni '80 quando quel giovanissimo e sconosciuto cittadino-sciatore deflagrò come solo i fuoriclasse sanno fare, prima che talentuoso mago dello sci è stato soprattutto un fenomeno mediatico senza uguali.

L'unico, durante le Olimpiadi di Calgary, a distogliere l'attenzione degli italiani dal totem del Festival di Sanremo, l'unico a essere al centro dei riflettori anche quando perdeva. Perché la sua grandezza si è misurata attraverso quasi tre generazioni dello sci, passando dal leggendario Stenmark, ormai al capolinea della carriera, agli astri nascenti Girardelli e Zurbriggen, agli emergenti Accola, Kjus e Aamodt, allo sfortunato Nierlich, fino a Hermann Maier. L'unico capace di vincere per 11 anni di fila almeno una gara di Coppa del Mondo. Non poteva essere altrimenti per uno che era solito dire: «Per me lo sci è solo questo: o vinco o salto».

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