Per Alex Schwazer è il giorno del giudizio Oggi si saprà se potrà gareggiare a Rio

9 agosto

Rimane sospesa al trentunesimo piano di un edificio al centro di Rio, e ancora per qualche giorno fino forse addirittura al 12 contro ogni aspettativa di Alex Schwazer, la residua sprenza olimpica del marrciatore altoatesinptani. Al civico numero 52 dell'Avenida Almirante Barroso, dove il Tas ha deciso di ascoltare il ricorso dell'atleta azzurro, è andato in scena l'ultimo disperato tentativo di acciuffare le olimpiadi da parte dell'ex campione a cinque cerchi a Pechino.

Proprio come otto anni fa a Londra, quando gli fu comunicata la prima positività che lo trascinò negli inferi del doping, Schwazer ha affrontato il suo nuovo dramma sportivo, oggi come allora, nel giorno dell'oro nel tiro di Niccolò Campriani. Per i legali però le chance sono poche: "La sentenza è già scritta - ammettono - in questo collegio del Tas c'è un clima da santa inquisizione spagnola".


8 agosto

Aggiornamento 21

Il direttore dell'ufficio antidoping della Iaaf, Thomas Capdeville, sta assistendo come uditore all'udienza sul ricorso di Alex Schwazer contro la sospensione per doping di fronte al Tas. Nell'ufficio legale al centro di Rio de Janeiro gli arbitri hanno già ascoltato le testimonianze di Sandro Donati, coach del marciatore, e dei testi di parte Iaaf, tra cui il direttore del laboratorio di Montreal dove il campione positivo è stato spedito dopo le anomalie riscontrate.

Aggiornamento 18

«Siamo in attesa invece di avere una risposta per l'accettazione del power point preparato dal professor Donati che sarà utilizzato per la sua testimonianza - spiega l'avvocato Giuseppe Sorcinelli - per noi è fondamentale perché contiene dei dati che spiegare a parole sarebbero complicati. Agevolerebbero la sua esposizione con impatto visivo importante. Il clima resta pesante, ma questo non vuol dire niente. Siamo convinti di aver ragione, siamo qui per trovare un giudice che ce la dà».

Risolto anche il problema della lingua, visto che il collegio presieduto dal giudice austriaco Michael Geistingler, ha accettato che l'esposizione della difesa sia in tedesco, che verrà poi tradotto in inglese. «Ci è sembrato corretto visto non solo il presidente di Salisburgo, quindi di lingua tedesca, ma anche l'arbitro indicato dalla Iaaf è svizzero (Ulrich Haas), ma di lingua tedesca». «Abbiamo fatto di tutto per agevolare udienza. Speriamo ora accettino le slide. La sentenza pensiamo possa essere già oggi. Abbiamo affrontato una spesa non indifferente, un grande sacrificio. La sola speranza che è abbiamo è di non ripartire domani». 

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Aggiornamento 16

«Sono stati accettati i nostri testi e periti da Roma che saranno in collegamento via Skype da una sala del Coni, con i rappresentanti di Nado Italia. Per noi è importante, anche se il clima che si respira è da inquisizione spagnola».

L'avvocato Giuseppe Sorcinelli, nello staff di Alex Schwazer, commenta così il primo risultato ottenuto dai legali del marciatore azzurro, in una pausa dell'udienza cominciata intorno alle 11 al 31/o piano di un albergo nel centro di Rio, all'interno di uno studio legale "prestato" al Tas. "Pensiamo che la sentenza possa essere già oggi" ha aggiunto. 


Alex Schwazer, accompagnato dai suoi legali Gerhard Brandstatter e Giuseppe Sorcinelli, e dal suo allenatore Sandro Donati è arrivato all'albergo nel centro di Rio che ospiterà a breve la sua udienza presso il Tas all'interno di uno studio legale.

Il tribunale dovrà valutare il ricorso d'urgenza dell'atleta azzurro contro la sospensione per doping che gli impedisce di partecipare ai Giochi.

Dall'entourage del marciatore azzurro non filtra molto ottimismo sulla possibilità che il ricorso venga assolto: «La sentenza è già scritta» è il pensiero dominante, mentre Schwazer continua ad «essere estremamente determinato ad andare fino in fondo». La linea difensiva resta la stessa e punta ad ottenere l'annullamento della sospensione per evidenti vizi procedurali.

Vizi che secondo i legali di Schwazer dovrebbero prevalere sulla stessa positività. Mentre i tempi sulla prova del Dna, peraltro non accettata, non avrebbero comunque permesso al marciatore di correre a Rio, anche se i legali ribadiscono che nessuno pensa ad una sostituzione della provetta. La sentenza, secondo lo staff del marciatore, potrebbe arrivare anche in giornata. 

Alex Schwazer nella bufera

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