Tour, il russo Zakarin stacca tutti Froome sempre in giallo, Aru avanza

Chris Froome ha conservato la maglia gialla al termine della 17/a tappa del Tour de France. Il britannico, arrivato con otto minuti di ritardo dal russo Zakarin insieme all’australiano Richie Porte, ha staccato il rivale più pericoloso in classifica, il colombiano Nairo Quintana, di 23”. Perde una decina di secondi da Froome anche Fabio Aru.

«Ho dato il meglio oggi. Ringrazio i miei compagni per tutto il supporto e per il grande aiuto che mi hanno dato. Non è una sorpresa per me questa vittoria. Mi sentivo bene: ci ho provato e sono riuscito a coronare al meglio la fuga. È un sogno che si avvera» le prime parole del russo Ilnur Zakarin (Katusha) appena tagliato il traguardo della diciassettesima tappa del Tour, la Berna-Finhaut Emosson, di 184,5 chilometri. Per lui si tratta del primo successo in carriera alla Grande Boucle.

Naturalmente molto soddisfatto di aver portato a termine una tappa piena di insidie senza aver patito il contrattacco degli avversari è la maglia gialla. «Sono andato molto bene: sono abbastanza contento. I ragazzi del mio team sono stati fantastici - l’analisi di Froome -. La tappa è stata molto dura ma i miei compagni hanno controllato benissimo. Richie Porte? È uno dei migliori ciclisti al mondo ed è molto completo. La strada per Parigi è ancora lunga. Ci aspettano tre tappe dure, sono comunque felice per quanto successo oggi: ho avuto ottime risposte. Ho guadagnato tempo su tutti gli avversari più pericolosi. Per la cronoscalata di domani vedo favorito Dumoulin».

Nonostante la manciata di secondi persi su Froome, abbastanza soddisfatto anche Fabio Aru, soprattutto per il fatto di aver guadagnato due posizioni in classifica generale, passando dal decimo all’ottavo posto. «I miei compagni di squadra oggi hanno fatto un gran bel lavoro. Hanno reso la corsa molto dura. Froome e Porte hanno fatto la differenza negli ultimi chilometri. Adesso la cronoscalata di Megeve sarà importante e darà altre risposte. Pensiamo ora a riposare, domani vedremo cosa succede».

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