Tour con la morte nel cuore Froome sempre più padrone

Tom Dumoulin ha dominato la prova a cronometro odierna; Chris Froome, giunto alle sue spalle, è sempre più leader della corsa; mentre Nairo Quintana perde altro importante terreno. Questi gli spunti principali al termine della tredicesima tappa del Tour de France, quella contro il tempo da Bourg Saint Andeol a la Caverne du Pont d’Arc, di 37,5 chilometri.

Il ciclista olandese della Giant-Alpecin, al secondo successo in questa Grande Boucle, ha fermato il cronometro a 50’15’’. Alle sue spalle, secondo, il britannico Chris Froome (Sky), che ha distanziato tutti gli altri pretendenti al successo finale. Bene l’altro olandese Bauke Mollema (Segafredo), ora secondo in classifica generale, e l’altro britannico Adam Yates (Orica), che completa il podio virtuale della corsa.

Attardato il colombiano Nairo Quintana (Movistar), ormai fuori dai giochi per la maglia gialla, sempre più sulle spalle di Froome. Non certo veloci il siciliano Vincenzo Nibali (Astana), giunto al traguardo con il tempo di 53’45’’, e il sardo Fabio Aru (Astana), che ha chiuso in 54’40’’.
Da segnalare, però, le tante cose successe a margine della manifestazione. In molti hanno contestato la decisione di ieri della giuria di «congelare» i tempi di Porte e soprattutto di Froome, a «svantaggio» in particolare di Mollema, cosa aggravata dalla classifica generale di questa sera. Quintana è finito sotto accusa:  lo scalatore della Movistar si sarebbe aggrappato ad una moto nei momenti concitati di ieri, a pochi metri dal luogo della caduta del trio Froome-Porte-Mollema.

Costretti al ritiro il francese Thibaut Pinot, che si è arreso per una bronchite, e il belga Edward Theuns, caduto oggi e obbligato al forfait dalla rottura di una vertebra. A far discutere, poi, le parole di Froome, alcune belle, altre «strane».

«È un messaggio importante per tutta la gente francese. È il momento di stare tutti insieme, in piedi, in silenzio, con grande rispetto per le vittime di Nizza e per le loro famiglie. Deve arrivare da tutti noi corridori del Tour de France un segnale forte. Oggi è un giorno speciale, non posso festeggiare questa maglia gialla. Non riesco nemmeno a immaginare cosa stanno provando oggi i parenti delle vittime di Nizza»: queste le frasi belle del leader della corsa, pronunciate dopo l’insolita premiazione di oggi. Froome è salito sul podio odierno, assieme al vincitore di giornata e alle altre tre maglie (verde, a pois e bianca): per tutti loro però solo silenzio, senza musiche e celebrazioni, in segno di lutto. Tutti i ciclisti della carovana gialla, inoltre, hanno corso la crono odierna con la fascia nera sul braccio sinistro.

Tornando a Froome, brutte le battute sulla decisione di ieri sera di «congelare» i tempi. Il britannico ha incredibilmente detto «grazie» a giuria e organizzatori. Un gesto «strano», che lascia intendere come la scelta di fermare il tempo non sia figlia di regolamenti certi ma di decisioni soggettive. La paura di molti è che si sia creato uno scomodo precedente. Domani andrà in scena la quattordicesima frazione, la Montelimar-Villars les Dombes Parc des Oiseaux, di 208,5 chilometri, sulla carta riservata agli sprinter.

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