Giomi (Fidal): Schwazer pronto per i Giochi olimpici di Rio

Poco più di un anno separa la chiusura totale dalla nuova apertura in chiave olimpica. Perché se il 13 febbraio 2015 era ancora troppo lontano da Rio e ballava solo un’ipotesi lontana di sconto (al momento sfumata), ora i prossimi Giochi sono alle porte e il tempo per la riabilitazione di Alex Schwazer sono maturi.

In ossequio ai regolamenti internazionali, Alfio Giomi ha dovuto attendere di entrare negli ultimi due mesi di squalifica del marciatore di Vipiteno per incrociarlo ufficialmente con gli occhi nell’incontro di ieri e capire che dal 29 aprile tornerà davvero ripulito dai 3 anni e 9 mesi di squalifica per doping: «Alex Schwazer ha pagato e ora è pronto per affrontare questa nuova sfida. Può essere un’arma in più per le Olimpiadi di Rio», dice oggi il presidente della Fidal, cancellando di fatto con questa frase quel lapidario «Schwazer a Rio? Meglio un 20° posto», perchè «ci sono regole che vanno rispettate e atleti che stanno lavorando per quell’obiettivo».

Così parlava Giomi un anno fa, ma di tempo ne è passato. Ora l’oro di Pechino potrebbe diventare «l’arma in più» di un’atletica che si affaccia alle Olimpiadi brasiliane con tanti punti interrogativi sul fronte dei risultati. Da anello debole a potenziale ‘salvatorè il passo è breve, tanto che oggi era la prima volta che Giomi si sbilanciava in modo così netto.

Schwazer dalla scorsa estate ha scelto di tornare in campo affiancato da Sandro Donati, simbolo della lotta al doping e puntando sulla trasparenza dei controlli a sorpresa. Ad agosto potrebbe competere addirittura per due medaglie, nella 20 e 50 chilometri. In questa storia, il problema semmai è come verrà accolto l’altoatesino dal resto della squadra azzurra, visto che molti atleti si erano detti contrari già in tempi non sospetti: «Non mi sembra un buon esempio», aveva tuonato la maratoneta Valeria Straneo.

E non sarà semplice nemmeno motivare il reinserimento di Schwazer ad atleti come Donato, Greco, Salis, e agli altri azzurri che, al contrario, il prossimo 18 marzo, davanti al Tna, giocheranno la loro partita con le regole antidoping per schivare l’accusa di aver «eluso i controlli».

Loro che, sulla carta (la procura chiede 2 anni di squalifica), Rio rischiano di perderla: «Alex si confronterà con gli altri atleti - ha assicurato oggi Giomi -, non ha avuto e non avrà sconti come nessuno, sarà poi il suo percorso e le gare a farci vedere, a lui e a noi, se è pronto». Schwazer cercherà il pass per Rio il 7 e 8 maggio a Roma, quando tornerà a marciare in un mondiale.
Il destino ha voluto che, proprio per colpa del doping (in Russia), Schwazer potesse giocarsi il pass per Rio in casa. Ma una cosa è certa, da oggi anche la Fidal tifa per lui.

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