La legge dello sport nel mirino

Vinta una battaglia, il comitato trentino della Figc è pronto ad aprire un altro fronte contro la giunta provinciale. Ma questa volta nel mirino non c'è più l'assessore alla salute Luca Zeni, che sui corsi per l'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici ha accolto la richiesta della Federazione di parificare al resto d'Italia le ore di lezione (cinque anziché otto come previsto in origine), ma l'assessore allo sport Tiziano Mellarini. Anche in questo caso, per la verità, il comitato presieduto da Ettore Pellizzari si era preso per tempo, analizzando nel dettaglio i contenuti della nuova legge dello sport, che andrà presto in aula in Consiglio provinciale, e criticandone pubblicamente alcune previsioni.

Ma la politica, invece di confrontarsi con la Federazione sportiva più importante a livello provinciale, ha preferito fare orecchie da mercante e tirare dritto. Così il tema verrà riproposto con forza dal direttivo della Figc trentina nella riunione in calendario domani ad ore 20 al centro sportivo Trilacum di Vigolo Baselga. Si tratta dell'ultimo incontro di zona delle società alla quale sarà presente anche il Consiglio direttivo e la Consulta della Federcalcio.

Quest'inverno la Figc ha promosso un'ampia operazione ascolto che ha portato il direttivo a incontrarsi con i dirigenti delle società a Mori, Tione, Cles, Cavalese e Borgo Valsugana. Ora si chiude con le società di Trento e della Valle d'Adige con una riunione alla quale potranno partecipare anche le società che non hanno potuto essere presenti alle precedenti. E sarà questa l'occasione ideale per assumere delle iniziative in merito al disegno di legge provinciale sullo Sport 2016.

Presidente Pellizzari, quello della legge sullo sport è un vostro chiodo fisso.
«Sentiamo forte la responsabilità nei confronti del volontariato sportivo di cui sono espressione le quasi duecento società affiliate alla Figc. Riteniamo che un'eventuale nuova legge in materia di sport debba valorizzare prioritariamente in modo morale e sostanziale le società di tutte le discipline sportive».
Il disegno di legge non ha accolto le vostre richieste?
«No, per la verità in Consiglio provinciale non ci hanno nemmeno dato udienza. Leggendo l'ultima versione del testo corretto ed emendato dalla quarta Commissione legislativa sembra che alcune cose assolutamente negative che prima c'erano, siano comunque state mitigate».
Cosa chiedete quindi?
«Chiediamo all'aula del Consiglio provinciale di tenere conto delle nostre proposte che per l'ennesima volta formuleremo dopo la riunione di lunedì. Posso anticipare che respingiamo eventuali discriminazioni fra le discipline sportive; con riferimento e in analogia alla legge sui giovani 5/2007 chiediamo che venga riconosciuta e aiutata l'attività sportiva giovanile per tutti gli under 29; chiediamo che l'acquisto dei defibrillatori e la loro gestione siano a carico dei Comuni o delle Comunità territoriali e non delle società; chiediamo che le sinergie con altri ambiti formativi ed economici, come ad esempio l'università, il turismo, i grandi eventi e il professionismo sportivo non incidano minimamente nel budget della legge».

Insomma, l'ennesima battaglia portata avanti dalla Figc trentina in nome dello sport dilettantistico. Da vedere se Mellarini continuerà sulla sua strada o se, come il collega Zeni, accoglierà le osservazioni della Federcalcio.

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