Eurocup, la Dolomiti Energia gioca domani sera a Saragozza

di Daniele Battistel

Modalità Eurocup inserita. Giusto un passaggio di 24 ore a Trento per rifare la valigia e la Dolomiti Energia ieri mattina era già ripartita.

Archiviata l’agrodolce esperienza delle Final 8 di Coppa Italia, l’Aquila si rituffa nell’ambiente che più degli altri in questa stagione le è risultato congeniale. Domani sera (ore 20.30 su SportItalia) la squadra di Maurizio Buscaglia sarà sul campo del Cai Saragozza per l’andata degli ottavi di Eurocup.
Si giocherà al Pabellon Principe Felipe, un palazzone da 11mila posti che ha già ospitato la finale di Coppa dei Campioni del 1990, vinta dalla Jugoplastika Spalato di Toni Kukoc e Dino Radja. Un particolare che serve per far capire che si andrà su un campo che che assi del basket ne ha visto passare parecchi negli anni, di fronte a tifosi che masticano basket di alto livello da decenni.


Il Saragozza si è qualificato agli ottavi di Eurocup come seconda del girone N delle «Last 32», dietro il Galatasaray Istanbul e davanti alla Dinamo Sassari. Contro i sardi gli spagnoli hanno vinto in casa per 87 a 75, ma hanno perso al PalaSerradimigni di misura per 75 a 72. Scontro con una squadra italiana anche nella regular season, in cui gli aragonesi sono giunti secondi dietro ai connazionali del Valencia. Il Saragozza aveva infatti battuto due volte la Reyer Venezia, 79 a 77 al Taliercio e 82 a 72 in casa.


Una squadra, dunque, che va presa con le pinze, specialmente in casa. In questa stagione di Eurocup, infatti, la squadra di coach Casadevall ha un record di 7 vinte e una sola persa. Dal canto suo Trento si presenterà al Pabellon Principe Felipe con uno dei migliori attacchi dell’Eurocup, 84.06 punti per partita, contro una squadra che di media ne segna 77.5, pur avendo soltano il 68.8 per cento ai tiri liberi (contro il 77.57 per cento). Come sempre, però, sarà molto probabilmente la difesa a fare la differenza. L’Aquila può contare sul proprio primo posto per quanto riguarda le palle recuperate, 9.44 a partita, e le palle perse forzate agli avversari (19).

Per Saragozza, alla terza stagione in Eurocup ma per la prima volta agli ottavi di finali, il record di miglior squadra nei rimbalzi totali (38.7 a partita) e seconda in quelli offensivi (13.2).
Statistiche, certo, ma che raccontano molto sull’impostazione tecnica delle due squadre. Una, l’Aquila, molto agile, veloce, votata al contropiede. L’altra, il Cai, tipica squadra spagnola (stile Bilbao, per intenderci), brava nell’attaccare a metà campo, nel far girare la palla, nel ricercare secondi tiri grazie ai rimbalzi delle sue torri.

A proposito, Pascolo e Wright (non potrà giocare Berggren) dovranno prestare grande attenzione ai 213 centimetri di Viacheslav Kravtsov, centrone ucraino con alle spalle anche una cinquantina di partite in Nba, che in coppa ha tenuto una media di 11.3 punti e 6,7 rimbalzi. L’altra bocca da fuoco è il serbo Stevan Jelovac (qualche anno fa un campionato a Caserta), 13.3 punti. In roster anche Sek Henry, l’anno scorso visto a Capo d’Orlando e prima ancora a Brindisi.


La squadra spagnola da dicembre deve fare a meno di Drake Diener, una vita cestistica in Italia (ultime tappe Sassari e Reggio Emilia), a causa del riacutizzarsi di un vecchio problema di salute. Se in Eurocup il Saragozza viaggia a gonfie vele, non così in campionato. È soltanto quattordicesimo con un record di 6 vinte e 14 perse.

«Si tratta di una sfida che deve essere interpretata sull’arco di due partite - spiega coach Buscaglia -. È ovvio però che per passare sarà necessaria una grande prestazione fuori casa, e in questo senso dovremo fare tesoro dell’esperienza fatta in Coppa Italia, giocando 40 minuti cercando di fare il minor numero possibile di errori. Provando ad esempio ad eliminare quelli più banali, che possono rivelarsi alla fine determinanti in una sfida che somma i punti delle due gare, di andata e ritorno».

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