Peter Fill nell'Olimpo dello sci Trionfa sulla mitica «Streif»

di Luca Perenzoni

Peter Fill entra nell’Olimpo dello sci trionfando nella discesa-mito di Kitzbuhel. Su una Streif resa insidiosa dalla neve caduta nella notte e con una visibilità difficile da affrontare, il carabiniere di Castelrotto si è regalato la giornata forse più importante della carriera, probabilmente ancor più della medaglia iridata conquistata nella combinata mondiale di Garmisch Partenkirchen, cinque anni or sono. Perchè la Streif è sempre la Streif, anche quando si presenta accorciata, con partenza sistemata appena sopra la Mausfalle per il forte vento e le nubi basse che hanno impedito di prendere il via dalla sommità ed affrontare la pista nella sua interezza.

Una vittoria che proietta il trentaquattrenne sudtirolese tra i grandissimi della discesa mondiale e che regala all’Italjet la prima vittoria stagionale, dopo qualche buona prestazione ma un bottino sin qui forse meno significativo di quanto potessero essere le previsioni ad inizio stagione.

Un trionfo, quello di Peter Fill, maturato con 37 centesimi di margine sullo svizzero Beat Feuz e 65 sull’altro elvetico Carlo Janka, in un podio che - stranamente - manca di norvegesi. Proprio la caduta del favorito Aksel Lund Svindal nel mitico curvone dell’Hausbergkante è stato uno dei momenti chiave della gara più attesa della stagione: il norvegese leader di Coppa del Mondo era in linea per contendere a Fill il successo, ma quando era ormai in vista dello schuss finale ha subito una decompressione, venendo disarcionato dagli sci per concludere la propria corsa nelle reti.

Nessuna conseguenza, ma addio vittoria: a quel punto sul volto di Peter Fill si è potuto aprire il sorriso.
In precedenza, identica sorte era capitata all’altro principale favorito, l’austriaco (di compagna italiana, l’ex discesista Larissa Hofer) Hannes Reichelt, a sua volta raccolto dalle reti dell’Hausbergkante. La duplice - lunga - interruzione ha fatto perdere la bussola a qualche avversario (Paris e Jansrud su tutti) e così Peter Fill ha potuto mettere le mani sul secondo successo in carriera in Coppa del Mondo (unico precedente la discesa di Lake Louise del 2008) per regalarsi una vetrina che davvero vale una carriera. Da oggi, nel gotha dello sci c’è posto anche per il generoso ed educato carabiniere di Castelrotto. Ce lo permetterete, ma la vittoria sulla Streif è stra-meritata e va a premiare un atleta per certi versi esempio per abnegazione ed impegno, capace di rispondere e riprendersi da incidenti e problemi familiari che ne hanno più volte minato la carriera.

Tornando alla classifica finale, quarto posto per il francese Johan Clarey con il sorprendentissimo svizzero Marc Gisin quinto (che giornata, per la formazione rossocrociata!); più indietro gli altri azzurri: Dominik Paris è solo 16°, 19° invece Christof Innerhofer. Ma oggi è il giorno del trionfo di Peter Fill.

  1. FILL Peter ITA 1:52.37  
  2. FEUZ Beat SUI 1:52.74 +0.37  
  3. JANKA Carlo SUI 1:53.02 +0.65
  4. CLAREY Johan FRA 1:53.17 +0.80
  5. GISIN Marc SUI 1:53.43 +1.06
  6. KILDE Aleksander Aamodt NOR 1:53.59 +1.22
  7. KRIECHMAYR Vincent AUT 1:53.63 +1.26
  8. THEAUX Adrien FRA 1:53.77 +1.40
  9. POISSON David FRA 1:53.81 +1.44
  10. STRIEDINGER Otmar AUT 1:53.83 +1.46 
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