Il drone di Hirscher, il paletto di Innerhofer e altri rischi

Ancora un brivido in coppa del mondo di sci. Dopo il drone che la settimana scorsa ha rischiato di costare caro al fuoriclasse austriaco Marcel Hirscher durante lo slalom notturno di Campiglio, stavolta è stato il turno di Christof Innerhofer lasciare a bocca aperta le migliaia di appassionati che stavano seguendo la sua discesa sul terribile pendio di Santa Caterina Valfurva.

L’azzurro, pettorale 3, ha centrato una porta mentre volava a più di 120 km orari. Il drappo rosso gli è rimasto infilato nel collo trascinandosi però pericolosamente dietro per più di trenta secondi pure il palo.

Il tutto mentre anche gli occhiali dell’atleta si erano spostati. Innerhofer è comunque riuscito ad arrivare al traguardo col 4° tempo finale.

L’incidente dell’azzurro arriva ad una settimana da un altro pericolosissimo fuoriprogramma che ha visto protagonista suo malgrado il campionissimo austriaco Marcel Hirscher sfiorato da un drone che effettuava le riprese sulla 3Tre di Madonna di Campiglio e che è precipitato, lambendolo per una questione di centimetri.

Decisamente più folcloristico il fuoriprogramma di Kristian Ghedina a Santa Cristina in Val Gardena nel dicembre 2004: durante una sua discesa andata non propriamente per il verso giusto, nella parte finale della gara, a 130 kmh, incrociò addirittura un capriolo che in qualche modo era riuscito a superare le fitte barriere protettive e ad invadere in maniera anche piuttosto pericolosa la parte finale della pista. Un episodio che però fece sorridere il campione ampezzano malgrado la sua prestazione non fosse stata delle migliori.

Showman in tutti i sensi è invece sempre stato lo statunitense Bode Miller che nel febbraio 2005, sulla discesa della combinata di Bormio, perse lo sci e riuscì lo stesso a restare in piedi nonostante la folle velocità. Ancora l’americano protagonista nel 2009 a Wengen: dopo una discesa pressochè perfetta nel rush finale perde l’equilibrio e cade, riuscendo comunque a tagliare il traguardo e a centrare la vittoria.

Due anni più tardi, nella discesa mondiale di Garmisch, tra l’altro vinta da Innerhofer, Rodeo Miller come è stato ribattezzato l’eclettico fuoriclasse a stelle e strisce, perse il bastoncino destro (cosa che capita non di rado nelle gare di coppa del mondo). Proseguì lo stesso e all’ultimo intertempo era addirittura in vantaggio sull’azzurro anche se poi un erroraccio lo costrinse al ritiro.

Un piccolo miracolo lo compì invece Davide Simoncelli a Kranjska Gora nel 2010 quando riuscì ad ottenere un brillante 5/o posto nonostante nella seconda e decisiva manche avesse dovuto sciare con un solo bastone e conseguenti problemi di equilibrio.

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