Fifa, cinque in corsa e Platini in attesa

Non c’è Michel Platini nella lista dei candidati alla presidenza della Fifa per le elezioni in programma per il 26 febbraio prossimo. L’elenco approvato dalla Commissione elettorale della Federcalcio internazionale per ora comprende cinque nomi in attesa che sia definita la posizione del presidente dell’Uefa, sospeso per tre mesi dalla commissione etica e «stupito della sorprendente lentezza» dell’esame del suo ricorso.

I candidati che hanno superato il giudizio di integrità sono lo sceicco del Bahrain Salman bin Ibrahim Al Khalif, presidente della confederazione calcistica asiatica, il principe Ali bin Al-Hussein di Giordania, battuto da Sepp Blatter nelle elezioni del maggio scorso, il francese Jerome Champagne, ex vicesegretario della Fifa, lo svizzero Gianni Infantino, segretario generale dell’Uefa e «carta di riserva» di Platini, e il sudafricano Tokyo Sexwale.

Unico escluso, pendente la situazione di Platini, è il presidente della federcalcio liberiana, Musa Bility.
Salman ha superato il controllo di integrità nonostante le proteste presentate da gruppi per i diritti umani in Bahrain.

Gli attivisti sostenevano che lo sceicco aveva messo in atto azioni repressive nei confronti di atleti che avevano partecipato alle manifestazioni in favore della democrazia svoltesi nell’emirato prima del 2011. Il controllo di integrità prendeva in considerazione tra i possibili motivi di esclusione anche la «violazione dei diritti umani», oltre che la corruzione e il match fixing e altri comportamenti illeciti. Bility non ha invece superato l’esame «visto il contenuto delle relazioni a suo carico», ha fatto sapere la Fifa, che però non ne ha divulgato il contenuto per motivi di privacy.

A restare per ora alla finestra è quindi Platini, sulla carta il principale candidato alla successione di Sepp Blatter, ma che come lui si trova sospeso per novanta giorni in attesa che il Comitato etico valuti le rispettive posizioni in merito all’inchiesta della magistratura elvetica sul pagamento sospetto di due milioni di dollari effettuato nel 2011 dallo svizzero, che è indagato, al francese, solo testimone. La vicenda ha messo ancor più sotto pressione il 79enne Blatter, colpito giorni fa da un malore per eccesso di stress e oggi dimesso dalla clinica dove è rimasto ricoverato per accertamenti. Secondo i suoi legali, Blatter è deciso a combattere contro la sospensione e ad arrivare alla successione nella pienezza dei suoi poteri.

Platini, che non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro, attende con ansia una decisione in merito al suo ricorso contro la sospensione, lamentando che «ancora non sia stata presa» a causa della sorprendente lentezza« delle procedure.

«Questa lentezza - affermano gli avvocati - è in assoluta contraddizione con l’urgenza invocata dal Comitato etico per giustificare la sospensione. La candidatura di Michel Platini sarà comunque riesaminata al termine della sospensione» che scade il prossimo 5 gennaio. Se non ci saranno novità prima, sarà un Natale senza regali per Le Roi.

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