Federtennis: gli Internazionali d'Italia potrebbero trasferirsi da Roma a Milano

Dopo aver ipotizzato di spostarli a Fiumicino, ora il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, minaccia di trasferire a Milano gli Open d’Italia. In una conferenza stampa dedicata al bilancio sociale 2014, il n.1 della Fit ha detto che saranno importanti rapporto e collaborazione con la nuova amministrazione comunale e che qualora non dovessero esserci, il consiglio federale prenderà in considerazione l’ipotesi di trasferimento del torneo, «magari in una città di grande tradizione come Milano». Il torneo romano, da quando è stata raggiunta la partnership con Coni Servizi, ricorda la federazione, ha avuto una notevole crescita fino a fatturare oltre 22 milioni nel 2014 e un attivo di circa sette.

La Fit punta ad una crescita dei profitti e a raggiungere un attivo di dieci milioni, per effettuare ulteriori investimenti in altri settori. Binaghi si è detto deluso dalla scarsa comunicazione avuta in passato con l’amministrazione comunale. «Vorremmo che si capisse che gli Internazionali non appartengono alla città di Roma, bensì alla Fit con il valido appoggio della Coni Servizi - ha sottolineato -. Abbiamo chiesto di poter usufruire del Colosseo per il sorteggio dei tabelloni principali. Stavolta non potranno dirci di no, perchè la richiesta è stata effettuata con 7 mesi d’anticipo. Ovviamente Roma resta la priorità: non siamo pazzi, la ‘follià di fare una tv del tennis è ben superiore rispetto a quella che sarebbe un eventuale spostamento a Milano».

La Federazione italiana tennis ha presentato a Roma il suo bilancio sociale relativo all’anno 2014: «Un anno ottimo», si dice sicuro il presidente della Fit, Angelo Binaghi. «L’anno prossimo presenteremo il 2015 - prosegue a margine dell’evento avvenuto al Foro Italico - che è stato ancora più eccezionale. Siamo contenti di essere la prima federazione dopo il calcio in termini di fatturato consolidato, in quanto nel 2015 superiamo i 50 milioni di euro e cominciamo ad essere un’azienda di discrete dimensioni».

Binaghi non nasconde un certo orgoglio per «essere la prima federazione che nel 2012 ha presentato tutti i bilanci certificati da una società di revisione ed oggi siamo la prima federazione sportiva che oltre a questo ha anche un bilancio sociale consolidato e a sua volta certificato da una società di revisione», spiega sottolineando che «così come le nostre giocatrici colgono straordinari risultati sul campo, noi vogliamo cercare di seguire e di stare in scia a loro e seguire il loro esempio.

Vogliamo fare in modo, nel nostro piccolo e negli ambiti che dobbiamo gestire, di essere i più bravi, antesignani nel mondo dello sport italiano e cercare di essere un caso pilota di buone pratiche che poi vengono imposte a tutti come regola».

«C’è soddisfazione per l’assoluzione di un nostro giocatore, come c’era rammarico quando due mesi fa erano stati condannati. Ma non so se sia stata posta la parola fine a questa vicenda». Così il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, commentando la sentenza della Corte d’Appello Fit che ha da poco assolto Potito Starace e squalificato a un solo anno Daniele Bracciali, condannati in primo grado alla radiazione perchè ritenuti colpevoli di illecito sportivo in alcuni match. «Le sentenze - ha aggiunto Binaghi a margine della presentazione del bilancio sociale della Fit oggi a Roma - si rispettano e non si commentano. Noi comunque su questa vicenda siamo vigili e ci costituiremo parte civile nel caso ci fosse un processo penale, perchè riteniamo di essere parte lesa».

«Sono fiducioso che Flavia Pennetta entri nelle Wta Finals di fine anno e spero pure che possa fare parte della squadra azzurra alle Olimpiadi di Rio dando un contributo importante al tennis e al medagliere azzurro». Il presidente della Fit, Angelo Binaghi, non nasconde le sue speranze di convincere Flavia Pennetta a prolungare fino a Rio 2016 la sua carriera dopo l’annuncio dell’imminente ritiro seguito alla vittoria agli Us Open della scorsa estate. «Se ci sono novità? No, non ce ne sono.
E se ce ne fossero non ve le direi...», ha tuttavia chiosato Binaghi a margine della presentazione del bilancio sociale della Fit a Roma. Nonostante la tennista brindisina nell’ultimo match giocato sia stata battuta a sorpresa al primo turno del torneo di Tianjin dall’ucraina Kichenok (414 del mondo) in quella che potrebbe essere stata la sua ultima partita in carriera: «Volete che vinca sempre? - si domanda Binaghi - andate a vedervi i tornei di Francesca Schiavone dopo la vittoria del Roland Garros. È normale che questo succeda dopo una vittoria così straordinaria e tutti gli annessi e connessi che sono difficili da gestire».

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