Il «Maestro» Julio Velasco a tutto tondo su Trentino Volley

A margine della prima seduta di allenamento dell’Argentina al PalaTrento, svolta martedì sera dalla Seleccion in vista della Melinda Volley Cup di giovedì, Julio Velasco ha rilasciato una lunga ed interessante video intervista a Trentino Volley Tv.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"531861","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]

SCUDETTO INASPETTATO. “Non mi aspettavo che Trentino Volley vincesse l’ultimo Scudetto ma ho sempre pensato che fosse una fra le squadre più accreditate perché disponeva di giovani molto bravi, fra cui anche il nostro Sebastian Solé. L’arrivo di Djuric l’ha ulteriormente rinforzata; non avevo mai visto Mitar giocare da opposto ma devo dire che ha disputato dei grandi playoff. Kaziyski poi ha offerto il solito contributo ma al di là dei singoli Trento si è rivelata una vera squadra, che ancora una volta ha dimostrato di saper vincere un campionato difficile come quello italiano. In gara 4 Modena non è riuscita ad esprimere il proprio potenziale, cosa che invece Trentino Volley ha fatto; quel 3-0 è stato l’emblema della finale scudetto”.

STOYTCHEV. “Per me è un onore sapere di essere stato fra i suoi modelli. Quando è arrivato in Italia nessuno lo considerava perché non aveva ancora un curriculum internazionale di rilievo ma ha dimostrato con i fatti quanto valga. In Italia gli allenatori che fanno lavorare molto i giocatori sono spesso criticati, però alla fine credo che tutto ciò paghi e che nel suo caso è accaduto quello che era precedentemente successo a me ai tempi di Modena. E’ chiaro, non basta fare quantità, bisogna conoscere la pallavolo e lui da questo punto di vista è molto preparato. La cosa più importante è riuscire a convincere i giocatori che c’è bisogno di lavorare molto se si vuole arrivare a certi traguardi”.

TRENTINO VOLLEY. “La vittoria dell’ultimo scudetto è stata la consacrazione definitiva per questa Società, per il suo allenatore e per i giocatori che sono scesi in campo. In passato si sentiva parlare spesso di Trento come della squadra più forte, obbligata a vincere per forza ma quello si dice sempre di chi vince. Poi però bisogna riuscirci effettivamente sul campo e in quest’ultimo campionato è invece arrivato lo scudetto con una squadra che sulla carta non era la più accreditata. Già vincere non è semplice, confermarsi però a maggior ragione è difficilissimo perché il rischio di rilassarsi anche solo per poco è grandissimo: basta un nulla, non allenarsi al massimo, per perdere, soprattutto in un campionato così difficile e equilibrato come quello italiano. Il segreto del successo di Trentino Volley è una sommatoria di varie componenti, come accadeva ai miei tempi con la Panini Modena: allenatore, staff tecnico, Società, pubblico e giocatori. Quando tutti offrono il loro contributo per vincere come è accaduto qui, poi le vittorie arrivano in serie”.
SUPERLEGA. “Credo che alle volte si confondano i soldi che circolano in un campionato col livello stesso del campionato. La SuperLega Italiana è rimasto uno dei tornei più difficili e belli del mondo anche nel momento in cui ha subito un ridimensionamento dal punto di vista economico. Ma è stato un ridimensionamento salutare: meglio pagare meno e durare piuttosto che pagare troppo e scomparire presto. Il livello medio però è rimasto buono e il campionato continua ad essere il più equilibrato. Se la prima in classifica gioca male, perde e questo secondo me è il sale del campionato, perché la gente è sempre invogliata ad andare a vedere partite che non sono mai scontate”.

comments powered by Disqus